Editors in concerto a Bologna il 29 novembre. Portano dal vivo il loro ultimo album Violence e la loro storia. Nell'attesa abbiamo intervistato il chitarrista della band Russell Leetch
(@BassoFabrizio)
Reduci dal sold out di Torino all’interno del ToDays Festival, gli Editors tornano in Italia per un’unica data a Bologna il 29 novembre al Paladozza di piazzale Azzarita (DNA Concerti) per presentare oltre ai successi degli album pubblicati sino a oggi, l'ultimo bellissimo lavoro Violence. Nell'attesa abbiamo intervistato Russell Leetch, il chitarrista della band.
Dal punto di vista musicale è il vostro disco più equlibrato. Avete questa percezione?
Non lo so. Solo il tempo lo confermerà, come la maggior parte delle cose: ci vuole il giusto tempo. Ci è voluto un po 'di tempo per farlo, quindi sono contento che la percezione sia di equilibrio
In Violence dite "l'ultimo treno vi trascinerà attraverso la notte, la guerrà arriverà ancora". Come possiamo alimentare la speranza?
Metafisico o vero che sia questo spettro si profila sempre. Noi siamo preoccupati, ci preoccupiamo tutti.
In Not sound but the wind parlate di un fuoco da tenere acceso che deve illuminare sempre la nostra strada: dove stiamo andando?
Il titolo è stato preso da The Road, il libro di Cormac McCarthy. Il fuoco rappresenta la speranza. Non importa dove andiamo, quello che conta è che la speranza sia con noi.
Negli anni Sessanta ci hanno fatto credere che le canzoni avrebbero cambiato il mondo. Non è andata così. Ha ancora senso oggi parlare di musica in termini rivoluzionari?
La musica fa molto, entra nella cultura. Faccio un esempio: la questione delle Black Lives Matter, il movimento attivista internazionale nato nella comunità afroamericana e impegnato nella lotta contro il razzismo, è stata messa in prima linea nella politica americana da musicisti molto famosi. Dobbiamo sempre credere nella rivoluzione. La rivoluzione, qualunque sia la dimensione, ci fa pensare. Questo non può mai fermarsi.
Cantate in Halleluja So long: questa volta sono fortunato nella ricerca dell'espiazione. Cosa è la fortuna oggi?
La lotteria con i suoi milioni di euro.
In Magazine parlate di little secret: ce ne sono tra voi?
Probabilmente sì ma io non voglio saperlo.
L'elettronica è sempre stata un componente fondamentale del vostro sound: come vede il suo futuro?
Amiamo i suoni elettronici, ci parlano a volte più delle chitarre e degli strumenti tradizionali, e quando riusciamo a combinare i due elementi il suono diventa ancora più spettacolare.
Cosa potete dirci del concerto di Bologna?
Sarà uno spettacolo, non vediamo l'ora arrivi quel giorno, è sempre una emozione suonare in Italia. Anche perché prima o dopo il concerto c'è sempre un mega pranzo.