
Nel centenario della nascita di Eleonora Duse, un'opera che racconta la grandissima attrice. A partire dal 3 febbraio, come in una tournée teatrale, la regista presenterà il documentario nei cinema di moltissime città italiane. Ogni sera una sala diversa per incontrare il pubblico e approfondire temi, rispondere a curiosità e creare una connessione diretta tra gli spettatori e questo suo progetto
A cent’anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco con Duse - The Greatest, ci accompagna in un’investigazione sull’attrice che ha cambiato il mestiere dell’attore per sempre ispirando Lee Strasberg, storico direttore dell’Actors Studio, e generazioni di attori. Come può una donna di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? La Divina oltre il mito. Nelle sale cinematografiche a partire da lunedì 3 febbraio, l'opera vede la partecipazione di Annamaria Andreoli, Valeria Bruni Tedeschi, Elena Bucci, Ellen Burstyn, Federica Fracassi, Fabrizio Gifuni, Ferruccio Marotti, Helen Mirren, Emiliano Morreale, Mariapaola Pierini, Caterina Sanvi, Mirella Schino, Giuditta Vasile.

Le parole della regista Sonia Bergamasco
"Sono certa che fare l’attrice mi abbia salvato la vita, che l’abbia resa vivibile – a tratti esaltante, comunque intensa, concreta, mia. E che continui a farlo. Con questo film, come una detective, mi sono messa sulle tracce di Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Al centro di questa indagine è il corpo dell’attrice, il suo labirinto. Seguendo il percorso di Eleonora Duse, artista simbolo, e grande “assente” (in video, di lei ci resta solo un film muto) Duse, The Greatest vuole fare luce sul mestiere dell’attrice oggi: che cos’è diventato, qual è il suo spazio nell’immaginario collettivo contemporaneo. La macchina da presa scivola sui corpi delle persone incontrate (attrici, autrici, artisti, studiosi), si immerge nei particolari. Quello che ho indagato è il corpo sensibile, nudo, dell’attrice (ieri e oggi) e la radiografia del suo corpo immaginario, attraversato dallo sguardo degli altri. Un flusso di immagini in cui momenti di fermo (scatto fotografico) fanno da snodo e da collante alla narrazione. Fermo immagine dal girato contemporaneo in cui immergersi per cogliere dettagli dei corpi e delle azioni, e per saldare il racconto a immagini più “antiche”, fotografiche, o a video d’archivio in bianco e nero. Eleonora Duse, l’attrice italiana più famosa al mondo, intercetta le nuove generazioni attraverso la sensibilità di figure carismatiche come Charlie Chaplin – che la vede a teatro a Los Angeles e scrive “è la più grande artista che ho mai visto”– e il giovane Lee Strasberg, futuro direttore dell’Actors Studio, che guardandola al lavoro, intuisce il segreto di un’arte della recitazione che entra a far parte dell’immaginario collettivo di generazioni di attori di cinema. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista comestrumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente."
