Mstyslav Černov riceva la statuetta per il miglior documentario e si lascia andare a un lungo e toccante discorso: "Questo è il primo Oscar per l'Ucraina, ma potrei essere il primo regista a dire 'vorrei non aver mai fatto questo film'"
Una vittoria annunciata, voluta, meritata. 20 Days in Mariupol è il miglior documentario dell’anno alla 96° edizione degli Oscar (LA DIRETTA - TUTTI I VINCITORI). Il reportage dal fronte della resistenza ucraina contro l’invasione russa non può non colpire, così come le parole del suo regista Mstyslav Černov.
Primo Oscar per l'Ucraina
“Questo è il primo Oscar nella storia dell’Ucraina –dice Černov - e sono onorato, ma potrei essere il primo regista a dire che vorrei non aver mai fatto questo film, vorrei essere in grado di scambiare questa statuetta perché la Russia non avesse mai attaccato la nostra città e il nostro territorio”.
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"I RICORDI CREANO LA STORIA"
Černov ha proseguito il suo discorso: “Voglio che sia riconosciuto ciò che è stato fatto, vorrei che loro rilasciassero gli ostaggi, vorrei ringraziare tutti i soldati che stanno proteggendo la loro terra e che sono in prigione, tutti i civili che sono stati feriti. Noi tutti possiamo fare in modo che questa storia venga raddrizzata e che la verità possa prevalere. E che le persone di Mariupol non vengano mai dimenticate. Perché il cinema crea i ricordi e i ricordi creano la storia. Vi ringrazio, grazie all’Ucraina. Slava Ukraini!”.