Oscar, Matteo Garrone a Los Angeles per presentare il film Io Capitano

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È iniziata la campagna americana per convincere i membri dell'Academy a votare la pellicola, designata dall'Italia come Miglior film internazionale, per le nomination ufficiali della 96ª edizione del premio cinematografico

È iniziata la campagna americana di Matteo Garrone per convincere i membri dell’Academy a votare il film Io Capitano per le nomination alla 96ª edizione dei premi Oscar, in programma il 10 marzo 2024. Il 28 ottobre l’Istituto di Cultura Italiano, il Consolato e l’Agenzia per il Commercio Estero hanno organizzato la proiezione della pellicola al Chinese Theatre di Los Angeles nell’ambito del festival cinematografico dell’American Film Institute. Io Capitano, vincitore del Leone d’Argento per la regia all’80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e designato dall’Italia come Miglior film internazionale agli Oscar 2024 “per aver incarnato con grande potenza cinematografica il desiderio universale di ricerca della libertà e della felicità, creando un’epica del sogno che mette in scena il coraggio e il dolore che segnano da sempre le migrazioni, in una dimensione di profonda umanità”, attenderà il 21 dicembre per l’annuncio della shortlist di 15 pellicole che passeranno al secondo turno di votazione. In gara resteranno infine solo 5 concorrenti, cioè le nomination ufficiali che saranno annunciate il 23 gennaio 2024.

IL RIBALTAMENTO DELLA PROSPETTIVA

Uscito a settembre e attualmente nelle sale, il film che ha incassato oltre tre milioni di euro racconta l’Odissea contemporanea di due giovani cugini del Senegal che cercano di arrivare in Italia tra tappe nel deserto, carceri dei torturatori libici e il viaggio per il Mar Mediterraneo. “Offre uno spunto di riflessione universale, perché racconta l’incoscienza dei sogni e la spinta verso la vita che caratterizzano chiunque cerchi di realizzarsi, di migliorarsi ed essere felice”, ha dichiarato all’ANSA Garrone, che all’epoca della vittoria a Venezia aveva dedicato il Leone d’Argento ai “migranti che non ce la fanno”. Il regista romano ha proseguito: “Per narrare quest’epopea abbiamo usato una sorta di controcampo: il punto di vista non è il nostro, quello occidentale, ma il loro. Il film mostra in soggettiva cosa significa questo viaggio. Scava dietro ai numeri a cui ci hanno assuefatti i telegiornali e ci mostra persone con sogni, paure, una madre, sorelle, amici. Anche questo è un messaggio universale, perché in qualunque parte del mondo c’è qualcuno che cerca di combattere un sistema ingiusto che gli preclude la possibilità di muoversi per cercare un’opportunità migliore o anche solo per seguire la curiosità, la spinta vitale ad espandere un proprio orizzonte”.

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LA STANDING OVATION

Alla proiezione di Los Angeles Garrone, i protagonisti Seydou Sarr e Moustapha Fall e il giovane che ha ispirato il film, Mamadou Kouassi, ora attivista per i rifugiati, hanno ricevuto una standing ovation. “La struttura del film è quella del romanzo d’avventura, del viaggio dell’eroe mosso da una grande forza interiore attraverso le difficoltà. È una parabola comprensibile e accessibile al pubblico americano. Confido poi nell’interpretazione straordinaria degli attori. Sono sicuro che arriverà al cuore degli spettatori”, ha aggiunto il regista. “Ora comincia una serie di proiezioni e incontri a non finire”.

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