La rivista di arredamento e architettura ha acceso i riflettori sulla casa dei sogni della bambola Mattel per svelare i dettagli della scenografia del film più atteso della stagione
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo
Tutte le anticipazioni che riguardano il film Barbie, la pellicola di Greta Gerwig che debutterà nelle sale italiane il prossimo 21 luglio, finiscono per accrescere a dismisura la curiosità del pubblico sul progetto spingendolo a cercare sempre più dettagli su questo kolossal pop ambientato in un mondo fantasmagorico e, a dir poco, monocromatico.
L'ultima fonte di spoiler sul film proviene da Architectural Digest che ha pubblicato le foto della Dreamhouse, letteralmente, la casa dei sogni, della bambola Mattel. Gli scatti panoramici e ravvicinati della residenza della bambola bionda, diventati virali, hanno già mandato in estasi i fan.
Il set ispirato all'estetica di Palm Beach
Gli scatti pubblicati da Architectural Digest, i primi in cui si può apprezzare la roboante scenografia senza essere distratti dai personaggi/attori, mostrano l'intenso lavoro realizzato dal duo di scenografe arruolate da Gerwig per rendere reali le sue fantasie sull'universo di Barbie che la regista, immagina - non a torto - perfetto.
Sarah Greenwood e Katie Spencer, che hanno nel curriculum lavori come Orgoglio e Pregiudizio del 2006 per cui sono state nominate all'Oscar, hanno attinto a piene mani all'estetica di posti felici e vacanzieri come Palm Beach in un preciso momento storico: la metà del Novecento quando ancora si potevano individuare posti in cui ritirarsi per godere di un sano e lussuoso relax.
Ispirazione modernista senza perdere di vista il design e (più di) un pizzico di sana follia perché nel set della Gerwig, ricostruito nei Warner Bros. Studios fuori Londra, tutto riproduce il vero mondo creato da Mattel per la sua bambola iconica, a partire dalle proporzioni e fin nei minimi dettagli.
approfondimento
Barbie, il nuovo trailer italiano
Un universo rosa e divertente
Le scenografe, che hanno acquistato dei veri giochi Mattel per studiarne le proporzioni, hanno osservato che gli ambienti interni e gli esterni venivano di norma progettati con proporzioni inferiori a quelle delle bambole il che finisce col rendere queste ultime grandi per gli interni ma piccole per il resto dello scenario. L'impressione generale e, dunque, sempre straniante, una finzione che viene sottolineata anche con l'uso di fondali in stile giocattolo dipinti a tinte vivaci.
Lo sballo si moltiplica ambiente dopo ambiente e stanza dopo stanza dove tutto è pensato per essere ridicolo e divertente, sovrabbondante di elementi luccicanti e leziosi ma, soprattutto rosa fucsia. L'iconica tonalità di rosa che tradizionalmente si associa all'universo della bambola Mattel domina visivamente la scena per un assolutamente voluto effetto gioioso che risulterà familiare agli occhi di chiunque abbia mai giocato con una Barbie ma anche per chi non ne ha mai posseduta una.
GUARDA ANCHE
Tutti i video su cinema e film
Il femminismo di Barbie e del cinema di Gerwig
L'artificiosità non è fine a sé stessa bensì funzionale all'intento profondamente femminista che permea tutta l'opera di Greta Gerwig compreso questo ultimo titolo.
Barbie/Margot Robbie e tutte le sue amiche posseggono case, automobili, guardaroba da sogno e sono per questo molto emancipate. Anche queste caratteristiche dei personaggi ricalcano le idee dei creatori Mattel che hanno messo sul mercato le prime Dreamhouse all'inizio degli anni Sessanta, epoca in cui praticamente pochissime donne possedevano una casa tutta loro. Un sogno, quindi, di progresso per il genere femminile che poi si è tradotto in realtà nel giro di pochi decenni e che ora, grazie al grande schermo, ritorna agli spettatori sotto forma di realtà potenziata dalla straordinaria immaginazione della regista e sceneggiatrice di Sacramento che non a caso è una delle donne più apprezzate del cinema contemporaneo.