Il filmato mostra alcune sequenze girate nello spazio. La pellicola di Klim Shipenko sarà la prima infatti a poter contare su mezz’ora abbondante di riprese fuori dal nostro Pianeta. Un momento importante per il cinema tutto ma, a suo modo, anche una piccola vittoria dal peso geopolitico non indifferente per Mosca
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Odissea nello spazio ma per davvero. The Challenge è il guanto di sfida che il cinema del Paese di Klim Shipenko lancia oggi, all’alba di un’altra grande sfida che Mosca pare pronta a ingaggiare con il mondo occidentale e in particolare gli Stati Uniti. Un film girato almeno in buona parte davvero lontano dal nostro Pianeta, in quello spazio che da sempre spaventa e affascina allo stesso tempo soprattutto a quelle latitudini.
Space Odyssey alla russa
Il trailer restituisce almeno in parte il fascino di questa ambiziosa operazione che, come suggerisce il titolo internazionale, è davvero una sfida in piena regola. Un sogno iniziato il 5 ottobre 2021, quando una Soyuz (la navetta russa) è partita alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. A bordo del veicolo c’erano il regista Klim Shipenko, l’attrice protagonista Yulia Peresild e il cosmonauta Anton Shkaplerov. Alla fine le riprese sono durate dodici giorni, con Shipenko che si è occupato di più o meno tutto ciò che concerneva l’aspetto strettamente “filmico” dell’impresa (compreso il make-up). Sulla stazione, a coadiuvarlo, c’era poi una nutrita crew di esperti formata da Thomas Pesquet (ESA), Mark Vande Hei, Shane Kimbrough e Megan McArthur (NASA), senza dimenticare Aki Hoshide (JAXA) e i cosmonauti Oleg Novitskiy e Pyotr Dubrov. Questi ultimi due facevano parte di Roscosmos, l’agenzia spaziale russa che ha collaborato al film.
approfondimento
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Una sfida davvero spaziale
L’importante dispiegamento di forze ha portato a 30 ore totali di riprese nello spazio. Un autentico tesoro che è stato sfruttato a dovere da Shipenko. Nel film infatti sopravvivono ben 30-40 minuti registrati lontani dalla Terra, che regalano ulteriore fascino a una storia che rinverdisce il legame speciale tra il cinema russo e lo spazio (si pensi a un capolavoro come Solaris di Andrej Tarkovskij). The Challenge racconta la storia di un’operazione a cuore aperto da compiersi “a gravità zero”. Un compito di cui sarà investita il cardiochirurgo Zhenya Belyaeva, che nel trailer vediamo destreggiarsi nella sua eroica missione. Per interpretare il ruolo la protagonista Yulia Peresild si è dovuta sottoporre a un duro allenamento, che le ha portato un duro stress fisico e mentale di cui comunque oggi non si pente: “Abbiamo lavorato duramente tutto il tempo. Nonostante la nostra indole allegra e i sorrisi, ci siamo stancati molto. Se me lo riproponessero, ovviamente arriverei più preparata. Ma lo farei comunque”. Shipenko è entrato più nel dettaglio, spiegando quale sia stato il training cui lui e la sua attrice sono stati costretti per arrivare pronti alla sfida con lo spazio: “Ci siamo sottoposti a un corso accelerato comprendente molti importanti elementi che i cosmonauti studiano in diversi anni. Abbiamo tentato di assimilarli in quattro mesi. Ovviamente è un tempo molto ridotto. Abbiamo fatto corsi teorici, pratici, di resistenza, sport… tutto l’immaginabile. Mi è sembrata una sfida abbastanza fattibile, naturalmente non è sufficiente per diventare un cosmonauta al livello di Anton e di altri professionisti, ma è bastato per prepararsi a partecipare a un volo nello spazio”. La pellicola è prodotta da Channel One, la più importante emittente russa, e riveste anche una certa importanza che travalica il discorso cinematografico. L’uscita del trailer sta infatti a certificare una piccola grande vittoria geopolitica per il Paese che ha così battuto sul tempo i rivali di sempre, gli statunitensi. Il film di Doug Liman con protagonista Tom Cruise sarà forse migliore del concorrente ma arriverà a questo punto comunque per secondo nella gara alla “prima pellicola girata nello spazio”. Piuttosto che concentrarci su queste scaramucce è però probabilmente meglio sorvolare sulla gara, ricordandoci che The Challenge a modo suo rappresenta anche stavolta “un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità”, tutta senza distinzioni.