Blade, il cinecomic Marvel non ha più un regista

Cinema

Manuel Santangelo

Bassam Tariq ha abbandonato la regia del film che doveva riportare al cinema il cacciatore di vampiri dei fumetti. Resterà solo nei panni di produttore esecutivo

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Rispetto al 1998, quando il primo Blade uscì senza neanche mostrare il logo della Marvel nei titoli, il cacciatore di vampiri è ormai un personaggio conosciuto e amato. Sarà forse la pressione di doverlo riportare in sala a renderne così difficile la realizzazione? È fresca la notizia dell’abbandono alla regia di Bassam Tariq, causa ritardi nella produzione, e i tempi per trovare un sostituto sono stretti. Una situazione complicata che non fa felice neanche il protagonista del film, Mahershala Ali.

L'atmosfera era decisamente diversa venticinque anni fa, quando Wesley Snipes non si rese nemmeno conto dell’interesse che avrebbe scatenato Blade. La parola cinecomic neanche esisteva e i film sui supereroi dei fumetti non erano ancora due volte su tre re degli incassi. Snipes decise di interpretare Il Diurno principalmente per divertimento, per fare contenti anche quegli amici che amavano i film d’azione e andavano in sala solo per vedere pellicole di arti marziali. “Pensavamo che sarebbe stato un progetto di nicchia”, ricorda oggi l’attore di Jungle Fever. A distanza di così tanto tempo, il nuovo interprete di Blade non potrebbe mai dire le stesse frasi del collega: la pellicola è attesissima ed è destinata a essere un pezzo importante della nuova fase del Marvel Cinematic Universe. Va solo capito quando uscirà, visto che l'addio del cineasta di origine pakistana a due mesi dall'inzio delle riprese potrebbe sconvolgere i piani.

Il nuovo Blade non è felice

Fa specie oggi pensare che la nascita del nuovo film incentrato sull’identità supereroistica di Eric Brooks stia incontrando tante difficoltà. Il nuovo Blade era stato infatti annunciato in pompa magna e partiva da ottimi presupposti, a cominciare dal coinvolgimento nel progetto di Mahershala Ali. L’attore due volte premio Oscar era pronto a mettersi nei panni del personaggio, dopo aver ricevuto anche la benedizione del suo predecessore nel ruolo. “È un bravo attore, un interprete talentuoso che apprezza l’arte della recitazione. Penso che sia stato piuttosto bravo finora, quindi ho molta fiducia nei suoi confronti”, aveva detto a luglio Wesley Snipes facendo però anche notare che la riuscita del film non poteva passare solo dalla bravura della sua star. Quasi sospettando i problemi cui sarebbe andato incontro il progetto, Snipes aveva fatto presente che “alla fine, la performance di Ali non è in un microcosmo. Non è l’unica cosa che entra in gioco. La produzione, gli altri attori, gli altri produttori e i creativi devono collaborare affinché il film funzioni”. Diciamo che per ora tale auspicata armonia produttiva e ben lontana dal realizzarsi e le fonti vicine al film raccontano di un Mahershala Ali molto deluso dalla piega che sta prendendo il progetto, soprattutto dopo l’abbandono del regista designato.

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A.A.A cercasi regista

Secondo l’Hollywood Reporter alla base del divorzio tra Marvel e Bassam Tariq ci sarebbero i ritardi accumulati nella produzione del film. Ritardi ammessi dalla stessa casa dei supereroi e che il giornalista Jeff Sneider imputerebbe a grossi problemi di sceneggiatura. Stando a quanto dice Sneider ad oggi lo script di Blade sarebbe piuttosto scarno, contando solo novanta pagine e appena due vere sequenze d’azione. Da parte sua, Tariq per ora si è limitato a confermare il suo abbandono del progetto in veste di regista attraverso un comunicato: “È stato un onore lavorare con le persone meravigliose della Marvel. Siamo stati in grado di mettere insieme un cast e una troupe fantastici. Non vedo l’ora di scoprire dove il prossimo regista porterà il film”.

L’autore di Mogul Mowgli resterà comunque coinvolto in Blade, stavolta solo come produttore esecutivo mentre toccherà a Kevin Feige trovare in extremis un suo sostituto. L’uomo a capo del MCU non è nuovo a situazioni del genere: è fresco nella memoria il ricordo dell’abbandono di Scott Derrickson a Doctor Strange 2, quando mancavano solo quattro mesi all’inizio delle riprese. Il regista fu in quel caso sostituito poi da un grande cineasta come Sam Raimi ma la fuga di autori dai film Marvel è ormai quasi un’abitudine.  Nel 2014 Edgar Wright rinunciò ad Ant-Man addirittura a soli due mesi dal primo ciak, lo stesso tempo che separava fino ad oggi Blade dall’inizio delle riprese, almeno secondo la tabella di marcia. Un bel grattacapo per Feige, che stavolta si trova addirittura a gestire l’abbandono di due registi in contemporanea, visto il quasi contemporaneo addio di John Watts ai Fantastici Quattro. Riuscirà il nostro eroe a regalarci nuovi film senza ritardi? Ormai la sua corsa contro il tempo è appassionante quasi quanto le avventure dei personaggi Marvel.

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