Attribuito al regista britannico (Il gladiatore, Blade Runner, Alien) il premio Cartier Glory to the Filmmaker dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo. La consegna avrà luogo venerdì 10 settembre
La Biennale di Venezia (LO SPECIALE) e Cartier annunciano che è stato attribuito al regista britannico Ridley Scott (Il gladiatore, Blade Runner, Alien) il premio Cartier Glory to the Filmmaker della 78/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1-11 settembre 2021), dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio
Avrà luogo venerdì 10 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema) alle ore 21.15, prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, The Last Duel con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer, Ben Affleck. The Last Duel è un racconto di tradimento e vendetta che mostra la brutalità del 14/o secolo in Francia, prodotto da 20th Century Studios. A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato che "l'approccio personale al cinema di genere, in grado di conciliare esigenze dello spettacolo, aspettative del grande pubblico e pretese dei critici, costituisce l'elemento che maggiormente caratterizza il cinema di Ridley Scott (qui tutte le news sul regista).
Nell'olimpo dei grandi cineasti del cinema contemporaneo
Se anche avesse diretto un solo film, il regista inglese - che aveva esordito nel cinema a 40 anni con I duellanti, per poi imporsi all'attenzione generale con il successo planetario di Alien - sarebbe comunque entrato di diritto nell'olimpo dei grandi cineasti del cinema contemporaneo grazie a Blade Runner, il film che ha maggiormente influenzato la fantascienza moderna facendo scuola nei decenni a venire". In una carriera strepitosa e prolifica, "che conta poco meno di trenta titoli realizzati con una frequenza impressionate - ha continuato - Scott ha dimostrato di poter attraversare con naturalezza i generi più disparati, innestando nuova linfa vitale in ciascuno di essi. Con Thelma & Louise è sembrato anticipare di molti anni il dibattito odierno sulla condizione femminile e l'ansia di affermazione che la contraddistingue. Con Il Gladiatore ha riportato in vita un genere, il peplum, abbandonato per esaurimento alla fine degli anni '60, mentre con Black Hawk Down ha imposto un nuovo, impressionante standard nel realismo partecipativo dei film di guerra. Con The Martian, poi, ha saputo contaminare con toni da commedia leggera il racconto di una situazione tipicamente distopica. Tra i suoi meriti indiscutibili, lo straordinario talento visivo e il gusto pittorico di cui ha dato prova, al servizio della creazione di sontuose immagini barocche e graficamente maestose, accompagnate da una rara e preziosa abilità nel dirigere gli attori".