Nelle sale dal 29 agosto, “Genitori quasi perfetti” - con una straordinaria Anna Foglietta - rappresenta alla perfezione il mondo dei genitori di oggi
Commedia diretta da Laura Chiossone, regista di numerosi videoclip musicali e del lungometraggio “Tra cinque minuti in scena”, “Genitori quasi perfetti” sta per approdare nelle sale cinematografiche italiane.
In programmazione a partire dal 29 agosto, il nuovo film della Chiossone vede Anna Foglietta nei panni della protagonista (ma il cast è ricco di volti noti, da Paolo Calabresi a Lucia Mascino). E nasce da un’esperienza personale della regista, comune a molti di noi.
“Genitori quasi perfetti”: il trailer
Con “Genitori quasi perfetti” si ride molto, ed è evidente già dal trailer. Del resto, il mondo dei genitori - di risvolti comici - è pieno. Soprattutto oggi, in una società dominata dall’apparenza, dai social network, da WhatsApp e dalle mode.
Per il suo secondo lungometraggio, la regista ha preso spunto da scene di vita vera. E dalla sua esperienza di madre che, alle feste di compleanno dei figli, si trova ad interagire con persone molto diverse per mentalità, per stile di vita, per convinzioni. I vegani, i sempliciotti, i giocherelloni: nel film si vedono le più svariate tipologie di genitori, tutti convinti che il loro modo d’educare i figli sia il migliore. E se dietro lo schermo di un pc o di uno smartphone, sui social media e nelle chat di WhatsApp, papà e (soprattutto) mamme fanno a gara a chi è più interessante, aperto e affabile, è quando tutte quelle tipologie genitoriali s’incontrano che nascono i dissidi e che la finta amicizia si trasforma in odio.
“Genitori quasi perfetti”: la trama
Simona (Anna Foglietta) è una mamma single di quarant’anni profondamente innamorata del suo bambino. Ma, come la maggior parte delle madri, è piena di dubbi e si sente - in talune situazioni - completamente inadeguata. Tutto si complica quando deve organizzare la festa per l’ottavo compleanno del figlio Filippo (Nicolò Costa): da una parte vorrebbe assecondare i desideri del piccolo, dall’altra si sente in dovere di proteggerlo dai giudizi degli altri.
Ed è proprio la festa di compleanno di Filippo, il fulcro del film. Man mano che i genitori varcano la soglia della casa di Simona, si assiste ad una sorta di sfilata del genere umano: ci sono i politically correct che pensano d’aver ragione solo loro, c’è il mammo disoccupato che non ha mai smesso di essere un bambino, c’è il manager che non ha mai tempo per la famiglia. E così via. Genitori tutti diversi tra loro che, mentre i bimbi giocano, si odiano (neanche troppo) in silenzio. A rendere le cose ancor più complicate ci si metterà un inaspettato comportamento di Filippo, che darà il via ad una serie di conseguenze e ad un crescendo di tensione.
A fare da sfondo alle vicende di Simona, di Filippo e dei genitori coi loro bambini c’è una Milano dominata dagli smartphone, e da persone convinte di avere la verità in tasca e intenzionate ad insegnarla ai loro figli. Tutto è superficie, tutto è superficialità. Ma è quando i bambini fanno cadere le maschere, che gli adulti si rivelano per ciò che realmente sono.