Creed 2, al cinema l'ultima volta di Sylvester Stallone nei panni di Rocky Balboa

Cinema

Andrea Cominetti

La pellicola con Michael B. Jordan, il tre volte candidato all'Oscar Sylvester Stallone e Tessa Thompson arriva nelle sale italiane il 24 gennaio
 

Dopo il grande successo - sia di pubblico sia di critica - di «Creed - Nato per combattere», il 24 gennaio arriva nei cinema italiani «Creed II», con Michael B. Jordan, il tre volte candidato all'Oscar Sylvester Stallone e Tessa Thompson, che riprendono i loro ruoli nel capitolo successivo della storia di Adonis Creed, che segue la vita del giovane pugile dentro e fuori dal ring, intento ad occuparsi della ritrovata fama, della famiglia, della memoria di suo padre, e della sua continua voglia di affermarsi come campione.

La trama della pellicola


Da tre anni, quando si è trasferito a Filadelfia dalla California per allenarsi con l'ex campione dei pesi massimi ormai in pensione Rocky Balboa (Stallone), Adonis (Jordan) ha trovato l’amore e il successo. Sotto la tutela del suo mentore, è cresciuto rapidamente nel mondo della boxe professionistica diventando un contendente al titolo dei pesi massimi. E, assieme al suo eterno amore Bianca (Thompson), una bella e talentuosa cantautrice divenuta una star emergente della musica, è pronto a impegnarsi seriamente e mettere su famiglia. Dovrebbe, quindi, sfiorare il cielo con un dito, invece cerca di conciliare le sue lotte interiori con l'accettazione e l'adulazione che riceve dal mondo esterno. Da figlio illegittimo dell'ex campione di pesi massimi Apollo Creed - morto sul ring prima della sua nascita - Adonis deve fare i conti con la memoria di suo padre e la sua vita sotto i riflettori, con la costante paura di non essere all'altezza delle aspettative.

Il passato che torna a bussare alla porta del presente


«Penso che Adonis si senta un perdente da quando è diventato un campione» racconta Jordan, parlando del suo personaggio. «Non penso che si sia mai sentito un campione. Non è mai stato sicuro di vincere, ed è una sensazione interessante da interpretare. È come se dovesse sempre dimostrare qualcosa. Si chiede: perché mi sento vuoto? Perché non mi sento completo?». Prima che Adonis possa rispondere a queste domande e andare avanti, deve fare i conti con un passato che continua a tormentarlo e che torna con le sembianze di un giovane e imbattuto campione dei pesi massimi: Viktor Drago (Florian "Big Nasty" Munteanu), figlio di Ivan Drago (Dolph Lundgren), il pugile russo che ha ucciso Apollo sul ring tre decenni prima. «Dal nulla arriva questa esplosione del passato che costringe Adonis a percorrere una strada buia, a riflettere davvero e capire perché combatte, e se ha realmente le carte in regola per essere un grande pugile. Il film mostra che a volte devi attraversare l'oscurità e il fuoco per capire cosa è importante. Devi affrontare le tue paure e provare il dolore».

La ciclicità della vita

«Sono un grande sostenitore della ciclicità della vita. Perciò, quando ho iniziato a immaginare la trama di Creed II, ho pensato: 'Si tratta dei peccati del padre' e che Adonis non è l'unico figlio che ha sulle spalle un fardello pesante da portare» racconta Stallone, per l’ultima volta nei mitologici panni di Rocky Balboa. «Ora Adonis si sente come se dovesse scontrarsi con il figlio di Ivan, Viktor, per vendicare suo padre. Quanto a Ivan, dopo aver perso l’incontro con Rocky, ha perso tutto nella vita, e ha passato anni ad infondere nel figlio solo l'odio e la vendetta. Ivan è tornato per dimostrare al mondo che non è un perdente, e usa Viktor per i suoi scopi, mentre Rocky teme che la storia si ripeta».

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