Marion Cotillard e Michael Fassbender, che celebra i suoi 40 anni il 2 aprile, riportano in scena la tragedia shakespeariana, in un adattamento di grande impatto visivo. Macbeth, valoroso condottiero, cede alla propria sete di potere per seguire la profezia che lo ha indicato come il futuro re di Scozia, fomentato dalla moglie la cui ambizione è assai più intensa e frustrata della propria. Appuntamento domenica 2 aprile alle 21.00 su Sky Cinema Cult
Non è facile mettere mano a un'opera di Shakespeare oggi e farne un film senza cadere negli stereotipi dei classici come ha fatto Justin Kurzel con il suo Macbeth, interpretato dai premi Oscar Michael Fassbender (12 anni schiavo) e Marion Cotillard (La vie en rose) in onda, in prima tv, domenica 2 aprile 2017. Nel caso di Macbeth, a detta degli autori, c'era un piccolo vantaggio quello di rappresentare un tema oggi più che mai attuale: quello dell’avidità, del successo da raggiungere senza scrupoli.
Il film di Kurzel non si discosta poi troppo dallo scritto di Shakespeare nel raccontare la storia del valoroso generale scozzese Macbeth che si trasforma in un sanguinario, delirante tiranno aiutato dalla moglie, ma esalta tutta l’assurdità delle gesta in un'ostentazione di battaglie, vendette, zampillare di sangue con l'utilizzo potente dei colori e del paesaggio a disposizione e riprese quasi tutte in esterni, in uno stile che allo spettatore moderno può ricordare Il trono di spade. Le dolenti vicende del generale scozzese Macbeth che si lascia influenzare dalla previsione di un trio di streghe, che lo salutano come nuovo re di Scozia e dalle pressioni della moglie Lady Macbeth a realizzare la profezia a qualsiasi costo, lo portano al tradimento del cugino Re Duncan e al suo assassinio. Storia di ambizione sfrenata di potere di un uomo sostanzialmente buono e leale che tradisce innanzi tutto sé stesso, gli amici, i compagni d'arme, offuscato dal desiderio di rendere reale una profezia che si autosostanzia e prende forma dalla sua volontà e di quella della consorte.
Macbeth ha visto innumerevoli trasposizioni a iniziare dal periodo del cinema muto fino alle diverse forme e generi del cinema contemporaneo e in prodotti televisivi. Tra le tante opere, si possono citare le più riuscite dei tre capolavori realizzati da Orson Welles (1948), Akira Kurosawa (1957) e Roman Polanski (1971), dove "Il trono di sangue" del maestro giapponese s'innalza come la più originale e compiuta sintesi tra cinema, letteratura e teatro Nō, ambientandone le vicende nella cultura e nella storia medioevale del Giappone.
L'intervista a Michael Fassbender (da Videa):
L'intervista a Marion Cotillard (da Videa):