Quei finali inventati delle storie vere sul set

Cinema
Leonardo Di Caprio in una scena di Revenant - Redivivo, candidato all'Oscar.
THE REVENANT

Il pubblico ama il lieto fine, così i registi si adeguano. Da The Revenant a The Wolf of Wall Street, passando per 12 anni schiavo e La teoria del tutto, ecco una selezione di pellicole ispirate a personaggi realmente vissuti il cui epilogo, però, non è del tutto veritiero

 

di Floriana Ferrando

Da Joy a The Revenant, fra i film candidati al premio Oscar numerosi sono ispirati a storie vere. Che la giuria degli Academy Awards ami vedere la realtà davanti alla macchina da presa non è certo una novità, tuttavia non sempre i registi rispettano fedelmente i fatti accaduti, migliorando spesso il finale della storia. Così la webzine Screenrant ha messo in fila in un video alcuni dei più recenti successi cinematografici il cui epilogo non rispecchia del tutto la realtà.



Tre volte Leo – Quando c’è da portare sul grande schermo una storia vera, i registi scelgono lui: da Titanic a The Wolf of Wall Street, fino al più recente Revenant – Redivivo Leonardo Di Caprio ha spesso vestito i panni di personaggi reali sul set. Ma prendiamo il suo ultimo successo, candidato al premio Oscar: se Di Caprio anche questa volta scamperà per un soffio la statuetta non è ancora dato saperlo, quel che è certo è che la storia del cacciatore di pelli Hugh Glass narrata nel film non è finita esattamente come racconta il regista. Nel film il protagonista ottiene la sua vendetta nei confronti dei compagni che lo hanno abbandonato durante una missione, mentre nella realtà le cose sono andate diversamente. E mentre il film sul finale lascia intendere le sorti del personaggio, la leggenda narra che Hugo Glass è stato ucciso durante uno scontro con la tribù dei nativi americani Arikara una decina di anni dopo essere sopravvissuto all'attacco orso, anche questo narrato nella pellicola.

Anche Martin Scorsese ha pensato che un lieto fine sarebbe stato maggiormente applaudito da pubblico e critica, così quando nel finale del suo The Wolf of Wall Street ha raccontato che il giovane lupo della finanza Jordan Belfort, interpretato da Di Caprio, è stato condannato a 36 anni di carcere e al risarcimento delle sue vittime per un totale di 110 milioni di dollari, ha evitato di dire che al momento non ne ha pagati nemmeno 12 milioni. E ancora, che dire di Titanic? La storia d’amore fra la ricca Rose e lo squattrinato Jack è stata frutto della fantasia di James Cameron, ma molti dei personaggi presenti nella pellicola sono ispirati alla realtà, ma la loro storia è stata modificata per esigenze di copione. Il primo ufficiale William Murdoch, ad esempio, è rappresentato nel film come un arrogante ed egoista, in realtà si deve proprio a lui il salvataggio di moltissime persone, a scapito della sua stessa vita.

 

Tutti pazzi per il lieto fine – Il lieto fine, seppur rischi spesso di apparire troppo scontato, paga sempre ad Hollywood. Agli scorsi Academy Awards l’attore Eddie Redmayne è stato premiato per la sua interpretazione ne La teoria del tutto, ma quanto è stato veritiero il racconto della vita del celebre fisico Stephen Hawking? Il film pare abbia sorvolato su molte situazioni spiacevoli, con particolare riferimento ai due matrimoni del noto studioso. Anche l’epilogo di 12 anni schiavo, premiato nel 2014 con l’Oscar come Migliore film, è stato reso meno spiacevole: stando alla pellicola, il protagonista Solomon Northup dopo essere stato liberato si è dedicato alla scrittura delle sue memorie, senza particolari notizie sulla sua sorte. In realtà si rincorrono insistenti voci su una scomparsa poco lieta. Invece stando al racconto cinematografico di Erin Brockovich – Forte come la verità, che narra la battaglia legale di una giovane segretaria contro una corporazione che aveva inquinato l’acqua pubblica della sua città, la sentenza finale è stata un successo: il film dice che la protagonista, interpretata da Julia Roberts, ha ottenuto un risarcimento per la città pari a 333 milioni di dollari. Ma i cittadini raccontano che, a riflettori spenti, l’importo dei risarcimenti si è ridotto significativamente a causa delle ingenti spese processuali. E ancora, mentre non è dato sapere con certezza se le balene protagoniste di Big Miracle – Qualcosa di straordinario si sono effettivamente salvate come racconta il film di Ken Kwapis, il successo della squadra di baseball messa insieme dal coach Billy Beane (con il volto di Brad Pitt) in L’arte di vincere ha avuto breve durata nella realtà. Ma anche questo il regista Bennet Miller evita di dirlo nei titoli di coda della pellicola.

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