George Clooney guida un cast "monumentale"

Cinema

Francesco Castelnuovo ha incontrato la star americana, che ha firmato la regia di Monuments Men. La pellicola racconta di un plotone dell'esercito americano, chiamato a salvaguardare le opere d'arte che Hitler aveva confiscato. Tutto su Sky Cine News

Una storia vera come matrice di ispirazione di Monuments Men.
Una di quelle storie che ci fa viaggiare indietro nel tempo, a un periodo storico segnato da episodi di inaudita ferocia, per i quali si fa fatica anche a trovare un nome, una parola che contenga insieme l'atrocità del nazismo e lo sdegno dell'opinione pubblica.
A presentarci questa tappa del XX secolo è George Clooney, che ha vestito i panni di regista, sceneggiatore, produttore e attore della pellicola uscita nelle sale il 13 febbraio.
Il plot ruota attorno alle traversie di un gruppo di militari, composto da critici ed esperti d'arte, autentici topi da biblioteca, chiamati a recuperare le opere d'arte che Adolf Hitler aveva confiscato e nascosto durante la Seconda Guerra Mondiale, in attesa di trasferirle tutte nel glorioso Führermuseum che avrebbe costruito a Linz.
Nel film, il personaggio di Clooney è ispirato a George Scout, un vero Monument Man. Era il capo, fu lui a mettere insieme gli uomini, ha dichiarato la star americana a Francesco Castelnuovo.

Un cast di spessore che annovera anche Cate Blanchett, Jean Dujardin, John Goodman, Bill Murray e Matt Damon. Proprio su quest'ultimo Clooney non risparmia una battuta: Ha la mano lesta, ma ci sta lavorando. Un giorno l'ho beccato col mio portafoglio tra le mani. E dire che gli ho lasciato anche le scene migliori. Le mie preferite sono quelle in cui si esprime in un francese maccheronico.
Dulcis in fundo, una curiosità: verso il finale, il personaggio di George è interpretato da Nick Clooney, il padre, che, nella realtà è stato un noto attivista politico. Mio padre mi ha insegnato l'importanza di occuparsi non solo dei fatti che accadono in famiglia, ma anche di quello che ti sta attorno, ha dichiarato Clooney. Un insegnamento universale che la star americana vorrebbe trasmettere anche ai suoi figli.

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