William Friedkin, il braccio talentuoso del cinema cult

Cinema

In occasione del Leone d'Oro alla carriera tributato al regista americano, sabato 7 alle 21.00 Sky Cinema Cult manda in onda il noir in salsa pulp Killer Joe. A seguire, il capolavoro del cinema horror L'Esorcista.

di Matteo Mazzuca

Il 7 settembre Bernardo Bertolucci annuncerà il vincitore della 70ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica (il festival del cinema di Venezia, insomma). Qualcuno si aggiudicherà un premio inaspettato, qualcun altro, incompreso, se ne tornerà a casa a mani vuote.

Ma, come tutti gli anni, qualcuno sa già di aver vinto. E non grazie a un solo film, ma per merito di una carriera che ha segnato la storia del cinema mondiale.
Il Leone d’Oro alla carriera, dopo Francesco Rosi, quest’anno finirà nelle mani di William Friedkin.

Tra i protagonisti di quell’indimenticabile periodo che nei manuali di storia del cinema va sotto il nome di Nuova Hollywood, Friedkin, classe 1935, ha segnato il cinema americano degli Anni 70 soprattutto con due capolavori.

Il primo è Il braccio violento della legge, un racconto crudo e realistico della lotta tra criminali e forze dell’ordine che unisce le suggestioni polar di Melville a un gusto tutto americano per le scene d’azione. Indimenticabile, in tal senso, è la spettacolare sequenza di inseguimento automobilistico in cui si ritrova coinvolto il protagonista Gene Hackman.

Ma non è la sola sequenza cult. Va ricordato, ad esempio, il celebre pedinamento che avviene in metropolitana e che si conclude con il saluto beffardo di Charnier a Papà Doyle.

Anche grazie a queste scene, The French Connection si aggiudica cinque premi Oscar e tre Golden Globes.

Il grande successo di pubblico arriva però nel 1973, appena un paio d’anni dopo, grazie alla pietra miliare che ha rivoluzionato il cinema horror. Uno di quei pochi film di genere che, pur a distanza di anni, non perdono la forza delle origini.

Stiamo parlando dell’ Esorcista ( in onda sabato 7 settembre in seconda serata su Sky Cinema Cult). La voce alterata di Regan MacNeil, ancora dopo decenni, continua a echeggiare nei lettori dvd e blu-ray di tutto il mondo, trascinando dietro di sé inquietanti leggende metropolitane e togliendo il sonno a molti spettatori.

Negli anni seguenti Friedkin realizza opere che non riescono incisive quanto le due precedenti (anche perché si tratta di capolavori assoluti), ma il regista americano continua a fare cinema con passione e dedizione per i tre decenni successivi.

Poi, proprio a Venezia, all’età di 76 anni, regala al pubblico un altro film di grande impatto: Killer Joe ( in onda alle 21.00 sabato 7 settembre su Sky Cinema Cult).

Con protagonista l'inedito serial killer Matthew McConaughey, Killer Joe è un noir che non regala solo scene pulp dall’impatto devastante (chi l’ha visto sa perché sulla locandina americana campeggia del pollo fritto), ma dimostra anche che Friedkin non si è adagiato sugli stilemi che l’avevano portato al successo negli Anni 70 e ha invece conservato una verve registica da fare invidia a colleghi più giovani ma meno audaci.

Complimenti a William Friedkin, dunque. E speriamo di trovare presto nelle sale un'altra locandina con sopra il suo nome.

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