Lunedì 28 aprile arriva in prima tv su Sky Cinema 1 HD il film di Gore Verbinski dedicato al leggendario cowboy mascherato. Che dagli anni '30 è stato protagonista di uno sceneggiato radiofonico, libri, serial, film e fumetti.
di Marco Agustoni
Lunedì 28 aprile alle 21.10 The Lone Ranger sarà trasmesso in prima tv su Sky Cinema 1 HD (canale 301), con Armie Hammer nei panni del protagonista e Johnny Depp in quelli del suo assistente indiano Tonto. Ma la strada che porta il celebre cowboy mascherato fin dentro una pellicola di Gore Verbinski, regista della saga dei Pirati dei Caraibi e del film d'animazione da Oscar Rango, comincia molti anni fa e passa attraverso una lunga serie di supporti diversi. Ecco la storia un po' misteriosa del ranger solitario.
Cominciamo dalle origini: The Lone Ranger nasce nel 1933 come sceneggiato per la stazione radiofonica WXYZ. E qui il primo punto interrogativo: a crearlo è stato o il proprietario della radio, George W. Trendle, o lo sceneggiatore Fran Striker, ma a quanto pare non si è mai trovato un accordo sulla questione. E si dice, ma anche qui non ci sono certezze, che a ispirare la sua figura sia stato Bass Reeves, uno dei primissimi marshall di colore degli Stati Uniti d'America.
Lo sceneggiato radiofonico ha subito un successo clamoroso e la frase con cui si chiude quasi ogni puntata, pronunciata ogni volta da un personaggio diverso, "Ma chi era quell'uomo mascherato?", diventa un tormentone. Amato da grandi e piccini, lo show va avanti fino agli anni '50, ma nel frattempo dà vita a una folta progenie: il libro The Lone Ranger, tanto per dire, è del 1936, e non è che il primo di una serie di ben diciotto volumi, l'ultimo dei quali esce esattamente vent'anni dopo.
Passano solo due anni ed è la volta della serie a fumetti, che va avanti per decenni e viene raccolta in numerosi volumi, e soprattutto del primo serial televisivo, che sancisce l'ingresso definitivo del ranger solitario nell'Olimpo della cultura popolare a stelle e a strisce e tratteggia il background del personaggio come lo conosciamo oggi. In questo primo telefilm, l'identità del Lone Ranger è inizialmente sconosciuta al pubblico, ma via via che le puntate si susseguono, i sei possibili candidati vengono uccisi uno dopo l'altro, finché non ne rimane soltanto uno, interpretato da Lee Powell.
L'anno successivo è la volta di un altro serial, The Lone Ranger Rides Again, con Robert Livingstone nei panni del protagonista. Di queste prime due serie televisive rimangono solo delle copie mal conservate, pare a causa dell'ostilità dello stesso Trendle, che fece bruciare i master una volta esaurite le licenze. Ma questa non è la fine del personaggio televisivo, che tra il 1949 e il 1957 torna su piccolo schermo con il volto di quello che è forse il più noto dei Lone Ranger, ovvero Clayton Moore.
Moore appare anche in due lungometraggi tratti dalla serie tv, del 1956 e 1958, a cui segue nel 1981 un meno fortunato film con Klinton Spilsbury. Anche dopo la fine dello show televisivo, Clayton Moore non riesce a svestire il costume del Lone Ranger e si mostra in pubblico mascherato. Una sentenza del 1979 gli impone però di non presentarsi più come il personaggio da lui interpretato, e l'attore per protesta comincia a farsi vedere in giro con un enorme paio di occhiali da sole che ricordano moltissimo la maschera del ranger solitario. In seguito, comunque, Moore vince un ricorso e ottiene il permesso di travestirsi pubblicamente come il suo amato personaggio.
Di mezzo, ci sono anche dei cartoon e un videogioco della Nintendo. E si arriva finalmente ai giorni nostri, con Gore Verbinski che decide di ridare lustro alla serie e per riuscire nell'impresa chiama il suo affezionato attore Johnny Depp, che ha già portato su grande schermo nei panni del pirata Jack Sparrow. La produzione va per le lunghe e procede con qualche intoppo, ma Verbinski riesce nell'impresa: The Lone Ranger arriva nelle sale e questa volta a portare la "pesante" maschera del cowboy misterioso sarà Armie Hammer, già visto nei panni dei gemelli Winklevoss in The Social Network.
Cercando di essere più sintetici possibili, vi abbiamo raccontato la storia di Lone Ranger. Così, quando lo vedrete allontanarsi all'orizzonte alla fine del film, non vi dovrete domandare: "Ma chi era quell'uomo mascherato?".
Lunedì 28 aprile alle 21.10 The Lone Ranger sarà trasmesso in prima tv su Sky Cinema 1 HD (canale 301), con Armie Hammer nei panni del protagonista e Johnny Depp in quelli del suo assistente indiano Tonto. Ma la strada che porta il celebre cowboy mascherato fin dentro una pellicola di Gore Verbinski, regista della saga dei Pirati dei Caraibi e del film d'animazione da Oscar Rango, comincia molti anni fa e passa attraverso una lunga serie di supporti diversi. Ecco la storia un po' misteriosa del ranger solitario.
Cominciamo dalle origini: The Lone Ranger nasce nel 1933 come sceneggiato per la stazione radiofonica WXYZ. E qui il primo punto interrogativo: a crearlo è stato o il proprietario della radio, George W. Trendle, o lo sceneggiatore Fran Striker, ma a quanto pare non si è mai trovato un accordo sulla questione. E si dice, ma anche qui non ci sono certezze, che a ispirare la sua figura sia stato Bass Reeves, uno dei primissimi marshall di colore degli Stati Uniti d'America.
Lo sceneggiato radiofonico ha subito un successo clamoroso e la frase con cui si chiude quasi ogni puntata, pronunciata ogni volta da un personaggio diverso, "Ma chi era quell'uomo mascherato?", diventa un tormentone. Amato da grandi e piccini, lo show va avanti fino agli anni '50, ma nel frattempo dà vita a una folta progenie: il libro The Lone Ranger, tanto per dire, è del 1936, e non è che il primo di una serie di ben diciotto volumi, l'ultimo dei quali esce esattamente vent'anni dopo.
Passano solo due anni ed è la volta della serie a fumetti, che va avanti per decenni e viene raccolta in numerosi volumi, e soprattutto del primo serial televisivo, che sancisce l'ingresso definitivo del ranger solitario nell'Olimpo della cultura popolare a stelle e a strisce e tratteggia il background del personaggio come lo conosciamo oggi. In questo primo telefilm, l'identità del Lone Ranger è inizialmente sconosciuta al pubblico, ma via via che le puntate si susseguono, i sei possibili candidati vengono uccisi uno dopo l'altro, finché non ne rimane soltanto uno, interpretato da Lee Powell.
L'anno successivo è la volta di un altro serial, The Lone Ranger Rides Again, con Robert Livingstone nei panni del protagonista. Di queste prime due serie televisive rimangono solo delle copie mal conservate, pare a causa dell'ostilità dello stesso Trendle, che fece bruciare i master una volta esaurite le licenze. Ma questa non è la fine del personaggio televisivo, che tra il 1949 e il 1957 torna su piccolo schermo con il volto di quello che è forse il più noto dei Lone Ranger, ovvero Clayton Moore.
Moore appare anche in due lungometraggi tratti dalla serie tv, del 1956 e 1958, a cui segue nel 1981 un meno fortunato film con Klinton Spilsbury. Anche dopo la fine dello show televisivo, Clayton Moore non riesce a svestire il costume del Lone Ranger e si mostra in pubblico mascherato. Una sentenza del 1979 gli impone però di non presentarsi più come il personaggio da lui interpretato, e l'attore per protesta comincia a farsi vedere in giro con un enorme paio di occhiali da sole che ricordano moltissimo la maschera del ranger solitario. In seguito, comunque, Moore vince un ricorso e ottiene il permesso di travestirsi pubblicamente come il suo amato personaggio.
Di mezzo, ci sono anche dei cartoon e un videogioco della Nintendo. E si arriva finalmente ai giorni nostri, con Gore Verbinski che decide di ridare lustro alla serie e per riuscire nell'impresa chiama il suo affezionato attore Johnny Depp, che ha già portato su grande schermo nei panni del pirata Jack Sparrow. La produzione va per le lunghe e procede con qualche intoppo, ma Verbinski riesce nell'impresa: The Lone Ranger arriva nelle sale e questa volta a portare la "pesante" maschera del cowboy misterioso sarà Armie Hammer, già visto nei panni dei gemelli Winklevoss in The Social Network.
Cercando di essere più sintetici possibili, vi abbiamo raccontato la storia di Lone Ranger. Così, quando lo vedrete allontanarsi all'orizzonte alla fine del film, non vi dovrete domandare: "Ma chi era quell'uomo mascherato?".