Mentre il Festival va avanti con nuovi film in concorso, Francesco Castelnuovo ha incontrato il regista Paolo Sorrentino e Toni Servillo. Guarda il video
Mentre
Cannes continua la sua marcia di avvicinamento alla fatidica "Palma d'oro", si susseguono le visioni più o meno apprezzate da pubblico e critica. Grande era l'attesa per
Only God forgives (
Solo Dio Perdona) di Nicolas Winding Refn, che nel 2011 con
Drive vinse il premio alla regia, dirigendo un film magistrale e rivelando al pubblico un attore di talento: Ryan Gosling. Questa volta, tuttavia, il pubblico della Croisette non ha gradito molto questo nuovo lavoro del regista danese: in sala infatti si sono sentiti più fischi che applausi, complice forse la mancanza al Festival proprio di Gosling che all'ultimo momento ha dato forfait. Non è invece mancato all'appuntamento con Cannes un altro divo hollywoodiano: Robert Redford, che ha presentato il suo nuovo film
All is Lost, storia molto silenziosa di un naufrago alla deriva nell'Oceano Indiano.
Intanto non si sono spenti gli echi del film che ha fatto più parlare fino a questo momento: La grande bellezza di Paolo Sorrentino, con uno straordinario Toni Servillo. Intervistati per Sky Cine News da Francesco Castelnuovo, la coppia, alla loro terza volta insieme a Cannes, descrivono il film sintetizzandolo in tre parole. "Decadenza" che per Sorrentino significa un impoverimento dei costumi e delle relazioni che progressivamente diventano frammentarie e che spesso si incattiviscono, "mondanità", unica via rimasta di una socialità svuotata e priva ormai di significato, e "bellezza", che rappresenta l'irraggiungibile e sconfina nel sublime e nel mistico. In questo senso Roma rappresenta la città ideale per cogliere questo senso di spaesamento e di mancanza, di vuoto e di pieno, di irrefrenabile discesa verso il nulla.
Intanto non si sono spenti gli echi del film che ha fatto più parlare fino a questo momento: La grande bellezza di Paolo Sorrentino, con uno straordinario Toni Servillo. Intervistati per Sky Cine News da Francesco Castelnuovo, la coppia, alla loro terza volta insieme a Cannes, descrivono il film sintetizzandolo in tre parole. "Decadenza" che per Sorrentino significa un impoverimento dei costumi e delle relazioni che progressivamente diventano frammentarie e che spesso si incattiviscono, "mondanità", unica via rimasta di una socialità svuotata e priva ormai di significato, e "bellezza", che rappresenta l'irraggiungibile e sconfina nel sublime e nel mistico. In questo senso Roma rappresenta la città ideale per cogliere questo senso di spaesamento e di mancanza, di vuoto e di pieno, di irrefrenabile discesa verso il nulla.