Oscar 2013, le reazioni di internet e dei giornali
CinemaCome di consueto, il giorno dopo la cerimonia di premiazione degli Academy Awards fioccano i commenti in Rete. Il mirino è puntato ovviamente sul conduttore Seth MacFarlane, la cui performance è stata apprezzata ma ha anche attirato qualche critica.
Si spengono le luci. Tutti tornano a casa, qualcuno con una statuetta, qualcuno no. Il giorno dopo la cerimonia di premiazione degli Oscar è delegata, ovviamente, ai commenti della Rete e dei giornali di quanto successo sul palco degli
Academy Awards, e di solito l’inquisito numero uno è il presentatore, che viene regolarmente incensato o scannato (o, più di frequente, entrambe le cose) dalla critica. Come ha ricordato Tim Goodman nella sua analisi apparsa su
The Hollywood Reporter, “quello del conduttore degli Oscar è il lavoro più analizzato di Hollywood”, quindi è matematico che ci siano sia le lodi che le stroncature. Quest’anno è toccato a
Seth MacFarlane, l’acclamato produttore dei
Griffin. Come se l’è cavata?
Per l’appena citato Goodman, MacFarlane ha vinto su tutta la linea: “Era a suo agio. Era se stesso. È stato bravo a mantenere l’equilibrio […], con la giusta quantità di piccante nelle battute per punzecchiare le sue vittime, senza mai oltrepassare la linea”. Della stessa opinione Frazier Moore dell’ Huffington Post, secondo cui Seth “ha dimostrato a un’ampia audience di essere un entertainer estremamente versatile, affascinante e irriverente allo stesso tempo”. In aggiunta, la cerimonia “è stata elegante, inclusa l’apparizione a sorpresa di Michelle Obama, che ha annunciato il Miglior film in diretta dalla Casa Bianca”. Allo stesso modo, Brian Lowry su Variety ha parlato di una serata piena di “geniale sarcasmo”.
Più tiepido il commento di Julie Miller su Vanity Fair, secondo cui comunque la serata è stata salvata dallo show in sé: “Anche se non sei un fan dello stile di Seth MacFarlane, i bravi presentatori, i discorsi avvincenti e una serie di sorprese hanno risollevato la serata”. In particolare, uno dei momenti più apprezzati è stato, ancora una volta, l’intervento della First Lady americana per annunciare la vittoria di Argo. Sulla stessa linea Robert Bianco di USA Today, che riconosce a Seth di “essersi impegnato al massimo”, ma di non essere mai sembrato del tutto a suo agio, troppo preso dalla sua “auto indulgenza”. Hank Stuever del Washington Post ha invece trovato che non ci fosse “niente di terribile, ma neanche niente di entusiasmante” nello show, proclamando una sorta di ideale pareggio tra pro e contro. Ben Sutherland ha titolato su BBC News “Seth MacFarlane mira alto ma colpisce a metà”.
E le critiche più esplicite? Anche quelle non sono mancate. Tim Molloy, nel suo articolo su Yahoo! News, ha scritto di MacFarlane: “Ha fatto qualche battuta superficiale e una serie di canzoni da dimenticare”. Ma ci sarebbe comunque qualcosa di cui gioire: “Un pro della cerimonia? I premi in sé sono stati piuttosto interessanti”. Jon Caramanica, sul New York Times, ha invece parlato di un conduttore con “un’alta stima di sé e una scarsa consapevolezza di sé”. Ma la polemica più accesa non ha riguardato il presentatore, che in sostanza se ne può uscire a testa alta dalla prova del fuoco degli Academy Awards (c’è chi, come James Franco, ha subito un trattamento ben peggiore). A suscitare clamore sul web e sulla stampa dell'Iran è stata invece la vittoria di Argo, film definito anti-iraniano: l’intervento di Michelle Obama confermerebbe la natura “politica” di questo Oscar.
Per l’appena citato Goodman, MacFarlane ha vinto su tutta la linea: “Era a suo agio. Era se stesso. È stato bravo a mantenere l’equilibrio […], con la giusta quantità di piccante nelle battute per punzecchiare le sue vittime, senza mai oltrepassare la linea”. Della stessa opinione Frazier Moore dell’ Huffington Post, secondo cui Seth “ha dimostrato a un’ampia audience di essere un entertainer estremamente versatile, affascinante e irriverente allo stesso tempo”. In aggiunta, la cerimonia “è stata elegante, inclusa l’apparizione a sorpresa di Michelle Obama, che ha annunciato il Miglior film in diretta dalla Casa Bianca”. Allo stesso modo, Brian Lowry su Variety ha parlato di una serata piena di “geniale sarcasmo”.
Più tiepido il commento di Julie Miller su Vanity Fair, secondo cui comunque la serata è stata salvata dallo show in sé: “Anche se non sei un fan dello stile di Seth MacFarlane, i bravi presentatori, i discorsi avvincenti e una serie di sorprese hanno risollevato la serata”. In particolare, uno dei momenti più apprezzati è stato, ancora una volta, l’intervento della First Lady americana per annunciare la vittoria di Argo. Sulla stessa linea Robert Bianco di USA Today, che riconosce a Seth di “essersi impegnato al massimo”, ma di non essere mai sembrato del tutto a suo agio, troppo preso dalla sua “auto indulgenza”. Hank Stuever del Washington Post ha invece trovato che non ci fosse “niente di terribile, ma neanche niente di entusiasmante” nello show, proclamando una sorta di ideale pareggio tra pro e contro. Ben Sutherland ha titolato su BBC News “Seth MacFarlane mira alto ma colpisce a metà”.
E le critiche più esplicite? Anche quelle non sono mancate. Tim Molloy, nel suo articolo su Yahoo! News, ha scritto di MacFarlane: “Ha fatto qualche battuta superficiale e una serie di canzoni da dimenticare”. Ma ci sarebbe comunque qualcosa di cui gioire: “Un pro della cerimonia? I premi in sé sono stati piuttosto interessanti”. Jon Caramanica, sul New York Times, ha invece parlato di un conduttore con “un’alta stima di sé e una scarsa consapevolezza di sé”. Ma la polemica più accesa non ha riguardato il presentatore, che in sostanza se ne può uscire a testa alta dalla prova del fuoco degli Academy Awards (c’è chi, come James Franco, ha subito un trattamento ben peggiore). A suscitare clamore sul web e sulla stampa dell'Iran è stata invece la vittoria di Argo, film definito anti-iraniano: l’intervento di Michelle Obama confermerebbe la natura “politica” di questo Oscar.