Roberto Bolle: “Festeggio i 50 anni ballando, come ho fatto in tutta la mia vita”

25 anni di gala, di spettacoli ai massimi livelli con i danzatori migliori al mondo. Di arte andata in scena nei luoghi più belli d’Italia. Una lunga storia costruita passo dopo passo con cui Roberto Bolle ha portato la danza a tutti avvicinando anche chi, a teatro, non era mai andato. E ha in qualche modo anche educato il suo pubblico facendo conoscere non solo il grande repertorio classico ma quei capolavori più contemporanei che difficilmente si vedono in scena in Italia. 25 anni che l’étoile festeggia con i suoi friends nella tappa del suo tour al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Lo abbiamo incontrato sul palcoscenico poco prima dello spettacolo. Era il 2000 quando salivi sul palcoscenico, per la prima volta, insieme ai tuoi friends. Che ricordo hai degli inizi? Sono 25 anni… sono veramente tanti . Ricordo molto bene il primo gala, abbiamo iniziato a Caserta e poi ne abbiamo fatto un altro al Teatro Civico di Vercelli per raccogliere dei fondi per l'alluvione che aveva colpito le mie zone. Mi avevano chiesto di mettere insieme questo spettacolo ed ero emozionatissimo ma allo stesso tempo mi sentivo anche inadeguato per mettere in piedi un gala che portasse il mio nome. Ci sono voluti un po’ di anni per abituarmi anche a questa responsabilità, a far venire il pubblico solo sulla base del mio nome. Negli anni ovviamente questo appuntamento è cresciuto tantissimo. La cosa che mi è sempre piaciuta è il fatto che noi non annunciamo neanche il gala e gli artisti che saranno sul palco, è sempre una sorpresa per il pubblico che viene anche “al buio” perché si fida. Chi viene sa che trova la qualità, negli artisti, nelle coreografie, nelle luci. Hai scelto di aprire questo gala con un’anticipazione di qualcosa che presto vedremo per la prima volta in Italia proprio qui, sul palco degli Arcimboldi di Milano… Sì, iniziamo con un passo a due tratto da Caravaggio, il capolavoro di Mauro Bigonzetti, che interpreto con Melissa Hamilton, una delle mie danzatrici preferite con cui l'ho ballato diverse volte ma ogni volta per me è un'emozione grande e forte. Ed è un piacere riproporlo al pubblico nell'attesa di quello che sarà poi tutto il balletto di Caravaggio che porteremo in scena agli Arcimboldi a maggio e prima al Maggio Musicale a Firenze. È un appuntamento che aspetto da tempo perché è un balletto che ho interpretato una sola volta a Buenos Aires due anni fa e da lì ho voluto fortemente riproporlo e portarlo in Italia. Quali danzatori saranno con te sul palcoscenico? Li hai già scelti? Ci sarà un’audizione a breve, i primi di febbraio, proprio per scegliere tutto il corpo di ballo. Insieme a loro ci saranno i primi ballerini, per le prime parti, che con il coreografo Mauro Bigonzetti chiamiamo e scegliamo per mettere insieme questo cast. È bello per me dare anche l'opportunità a tanti ragazzi di venire, lavorare e ballare insieme per questi due mesi, insomma, tra aprile e maggio per questa produzione veramente speciale. Nel frattempo è nata anche una fondazione. Qual è l'intento? È nata la Fondazione Roberto Bolle, che porta il mio nome, e che sicuramente nei prossimi anni si svilupperà molto di più. Abbiamo già fatto alcune iniziative, una nel carcere, una nell'ospedale pediatrico Buzzi di Milano e un'altra coinvolgendo gli studenti delle università milanesi. E anche OnDance rientra sotto il cappello della fondazione perché la fondazione vuole proprio cercare di avvicinare alla danza le persone, soprattutto quelle che non possono. Vuole dare una possibilità in più o regalare gioia, bellezza, armonia in ambiti diversi. L’obiettivo è quindi creare, tramite la danza, qualcosa di bello a scopo benefico, mettere una goccia in più in questo mare che sia una goccia appunto di bellezza e di armonia come la danza sa fare. Il Caravaggio in arrivo, la fondazione, la nuova coreografia di Patrick de Bana alla Scala che vedremo fra un mese e poi c'è un anniversario importante il 26 marzo… Tante cose sì, proprio in questi giorni stiamo preparando una nuova Carmen ed è sempre molto speciale creare un balletto con un coreografo che lo plasma su di te. Quindi è un lavoro faticoso ma appagante allo stesso tempo. E poi… sì presto l'anniversario che tutti aspettiamo dei miei 50 anni . È un bel compleanno, ecco, una cifra tonda, un momento importante e sono felice di arrivarci ballando, stando in scena e nella maniera che più mi dà soddisfazione, gioia, che mi fa sentire bene, che è il frutto di quello che ho fatto in tutta la mia vita.

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Roberto Bolle: “Festeggio i 50 anni ballando, come ho fatto in tutta la mia vita”