Melissa Satta contro l'accusa di sex addiction: "Soffro da madre, da donna, da persona"
SpettacoloSu IG la showgirl ha reagito alle falsità diffuse da parte della stampa. Ha condiviso una lettera firmata insieme al suo legale in cui difende la sua relazione con il tennista Matteo Berrettini, oggi finita. È stata accusata di “averlo rovinato”, “di aver posto fine alla sua carriera” e “di averlo consumato”. “Eccomi qua ancora una volta costretta ad assumere la mia autodifesa dinanzi al tribunale dell'inquisizione mediatica, senza aver commesso nessun crimine né alcun comportamento moralmente riprovevole”, scrive
Melissa Satta si scaglia contro l'accusa che ha ricevuto, quella che chiamerebbe in campo una sua presunta (e falsa, come lei stessa ha voluto sottolineare in queste ore) "sex addiction", ossia dipendenza da sesso.
Su Instagram, la showgirl si è sfogata attaccando parte della stampa, ossia i media che dopo la fine della sua love story con il tennista romano Matteo Berrettini hanno inventato dettagli piccanti sul suo conto.
Satta ha condiviso una lettera firmata insieme al suo avvocato in cui difende la sua relazione, oggi finita, con lo sportivo. È stata accusata di “averlo rovinato”, “di aver posto fine alla sua carriera” e “di averlo consumato”.
“E altre schifezze simili (Berrettini ha saltato molti tornei, ultimamente, causa infortunio, ndr)”, si legge in un articolo pubblicato nelle scorse ore sul sito web del quotidiano la Repubblica.
“Eccomi qua ancora una volta costretta ad assumere la mia autodifesa dinanzi al tribunale dell'inquisizione mediatica, senza aver commesso nessun ‘crimine’ né alcun comportamento connotato da riprovevolezza morale”, così inizia la dichiarazione di Melissa Satta, affidata a un carousel condiviso sul suo profilo ufficiale di IG.
Potete guardare il post condiviso da Melissa Satta su Instagram in fondo a questo articolo.
La lettera di Melissa Satta
Si tratta di una lettera, firmata insieme al suo legale, in cui Melissa Satta denuncia alcuni organi di stampa di aver scritto cose sbagliate, arrivando a definirla addirittura una “sex addicted”.
“Ed eccomi qua, ancora una volta costretta ad assumere la mia autodifesa dinanzi al tribunale dell'inquisizione mediatica, senza aver commesso nessun ‘crimine’, né alcun comportamento connotato da riprovevolezza morale. Nulla!”, scrive Satta. “Questa volta la stampa (e mi scusino coloro che esercitano la professione giornalistica con consapevolezza, impegno e preparazione, se uso un termine che li accomuna a chi utilizza la carta stampata come mero esercizio di sciacallaggio sociale), a proposito della mia discussa ‘rottura’, non ha mancato di rendere più gustosa la notizia all'evidente fine di vendere qualche copia cartacea o di guadagnare qualche click in più, definendomi come ‘sex addicted’”, prosegue la lettera pubblicata sui social network da Melissa Satta.
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La showgirl prosegue scrivendo: “Ora sappiate che il solo dover scrivere di me stessa riportando una definizione che mi lacera profondamente richiede un’enorme forza psichica perché mi sembra di trovarmi catapultata al banco degli imputati, costretta a difendermi in un sistema perverso nel quale non vige la presunzione di innocenza, ma quella di colpevolezza, per cui, in base a questo un onere probatorio al contrario - se non sarò in grado di provare fatti a mia discolpa - sarò ritenuta colpevole”.
Melissa Satta scrive anche: “Ho pensato più volte, e lo penso tuttora, di appartenere a un mondo di persone a cui il destino ha riservato la fortuna di essere personaggi pubblici e di dover mettere in conto qualche inevitabile invasione nella mia vita privata, ma non è la prima volta che mi vedo costretta a difendermi da qualche pennivendolo che, al fine di stimolare la fantasia dei lettori più sensibili al tema, non manca di inventare storie piccanti sul mio conto, senza minimamente curarsi delle sofferenza causatemi come madre, prima che come donna e come persona”.
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Melissa Satta allarga poi il focus del discorso, passando dal suo vissuto alla comunicazione in generale.
“E non voglio strumentalizzare il sessismo quale combustibile per alimentare il mio sfogo, né voglio cedere alla facile tentazione di richiamare fatti di cronaca che quotidianamente vedono donne subire i gesti insani di qualche mente disturbata, ma credo che sia tempo che la stampa si assuma le proprie responsabilità e svolga il ruolo dell'informazione secondo i consueti canoni di verità e correttezza, evitando di trasmettere messaggi (in Internet si generano come una forma di virulenta epidemia) che possono sortire effetti devastanti nelle menti più labili”, prosegue Satta.
“Per questo motivo questa volta giuro a me stessa che non penserò all'episodio in questione come a un semplice incidente di percorso sull'accidentato cammino della notorietà”, conclude Melissa Satta.
Il carousel che mostra le varie parti della lettera è accompagnato dalla seguente didascalia: “Basta a qualsiasi tipo di violenza”, seguita dall’emoji del cuore nero. Nel post viene taggato Marcello D'Onofrio, il suo avvocato.
Di seguito trovate il post condiviso da Melissa Satta sul suo account di Instagram.