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Calendario Pirelli 2024, Timeless di Gyasi, l'Africa e i colori di uno sguardo libero

Spettacolo

Federica Pirchio

Dopo sessanta anni di storia, e arrivato alla sua 50esima edizione, il Calendario Pirelli non teme il passare del tempo anzi … lo sfida, attraverso nuovi linguaggi.  A Londra la presentazione di “Timeless” a firma Prince Gyasi, 28 anni di età, visual artist ghanese. L’ultimo, in ordine di tempo, dei 39 artisti che hanno realizzato il Calendario, il primo di origine africana

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Timeless

Africa, colori, visioni, tra fantasia e realtà, la pittura si fonde alla fotografia, la scultura alla parola: da Naomi Campbell ad Amanda Gorman, passando per Idris Elba, Angela Bassett, Amoako Boafo, Margot Lee Shetterly e ancora Jeymes Samuel, Marcel Desailly, Tiwa Savage e Teyana Taylor, mese dopo mese, scatto dopo scatto, questo è Timeless. C’è anche Sua Maestà Otumfuo Osei Tutu II (Re dello storico Impero Ashanti dell’Africa occidentale), in foto lo stesso Prince, interpretato in copertina da bambino. C’è energia, c’è l’orgoglio nero e l’entusiasmo di un giovane che attraverso le immagini dipinge il mondo, la sua visuale su quello che è, che è stato e sarà, i suoi supereroi, la sua musica vitale. Un progetto postmoderno, atmosfere anni ’80, negli scatti a colpo d’occhio non c’è profondità di campo, quella sta nella consapevolezza. I colori si susseguono e sono urlati, sfacciati, primari. Lo sguardo dei protagonisti è dritto all’obiettivo, la libertà di pensiero fa da ponte tra tradizione, presente e futuro. L’ idea principe passa attraverso donne e uomini protagonisti del loro tempo, non lo subiscono, lo determinano, hanno saputo credere in loro stessi, non si allineano, loro fanno la differenza, sono d’ispirazione per le generazioni future. Due le location Londra e il Ghana per un inno all’unicità, alla diversità, all' inclusione, alla perseveranza, alla coerenza, alla forza che abbatte ostacoli, pregiudizi, confini e barriere anche quelle del tempo. Sembra quasi di guardare attraverso un caleidoscopio (cit la collega The Queen), sfogliando questo Calendario Pirelli mille sono le interpretazioni possibili, altrettante le chiavi di lettura, come quando si guarda a un dipinto, a un’opera d’arte. 

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Calendario Pirelli 2024, il backstage di Timeless a firma Prince Gyasi

Le interviste

Durante la presentazione internazionale di The Cal numero 50, a Londra, incontriamo Prince Gyasi:” Il colore è ovunque, lo vedi ovunque, afferma, l’importante è ciò che provoca nella tua mente, alle tue emozioni, al tuo stato d’animo. Quando andavo alla scuola d’arte, ho studiato molto cosa fa il colore e cosa è il colore, cosa rappresenta. Il giovane visula artist continua: “Guardo al futuro ma l’unico che conosce il futuro è Dio, non possiamo sapere, ma basandoci sulle nostre azioni di oggi, possiamo costruire un futuro migliore. Se qualcuno crea un qualcosa o se ti mostra che puoi diventare qualcuno di completamente diverso da come ti percepisci allora quelle persone sono supereroi perché lavorano per il Signore e Dio lavora con loro.  Chiunque sia chiamato da Dio e lavori per ispirare altre persone è un supereroe”.

Sul pink carpet arriva anche Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo Pirelli, dopo le foto di rito per la stampa insieme a tutto il cast del calendario, lo incontriamo. “Il calendario non fissa il tempo, partecipa allo scorrere del tempo afferma. I fotografi attraverso il loro occhio, la loro arte lo interpretano. Ci ha subito colpito lo sguardo di Prince Gyasi che guarda in avanti, porta dentro di sé molto e attraverso l’immagine, il colore e la fantasia ci porta tutti con lui guardando al domani. Questo Calendario è pieno di energia positiva, l’immagine di Naomi che ferma il tempo, lei è se stessa, non ha tempo, la bellezza non ha tempo, l’arte non ha tempo e questa energia è quello di cui abbiamo bisogno tutti”.

Tra le protagoniste di Timeless c’è Amanda Gorman, 25 anni di età, poetessa e attivista americana, alla cerimonia di insediamento del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha entusiasmato il mondo con le sue parole e adesso ai nostri microfoni dice: “Questo calendario è di grande ispirazione, è il primo realizzato da una persona africana, ho pensato che fosse così importante rappresentare la diversità nel calendario, guardare la bellezza e cosa c’è dietro la diaspora africana nel mondo. Farne parte è stato incredibile, ne vado fiera. In modo appassionato continua: Le donne hanno voce ma non sempre hanno luoghi dove condividere, la cosa che mi è piaciuta del calendario è che guarda alle donne non come oggetti ma come soggetti. Le loro vite, le loro storie, le loro verità, per poi rappresentare tutto ciò artisticamente e visivamente. Quando ero sul set per gli scatti, non mi sentivo una modella che stava posando, mi sentivo me stessa, mi mostravo per quello che sono. Dobbiamo ascoltare le donne che vanno avanti, in tutti i settori, quel tipo di autenticità non deve essere permessa ma celebrata. Tutte le volte che scrivo poesie faccio ricerche storiche, voglio comprendere a pieno il passato così quando penso al tema di questo calendario “Timeless” (senza tempo), mi dico come possiamo portare ciò che abbiamo imparato ieri nel domani per un mondo migliore…” Le fa eco l’attrice Angela Bassett, che ci parla dell’importanza dei colori nella vita di tutti noi e di come il buio, lo scuro, possa nuocere alle nostre menti. Si dice entusiasta di far parte di questo Calendario Pirelli, tra un aneddoto e l’altro ci racconta del suo set, di come abbia posato con una grande chiave in mano e una grande porta da aprire, per segnare la via…Il 2024 per Angela sarà un’annata da ricordare, lei Tina Turner sul grande schermo e interprete di Black Panther: Wakanda Forever sarà in The Cal e a febbraio verrà omaggiata con l’Oscar alla carriera: “Ascoltami, ci dice: Lavora duramente, rimani concentrata e il tuo obiettivo deve focalizzarsi su ciò che ti appassiona, a volte la strada può sembrare impossibile, ignota, ma fai un passo alla volta, attraversa quella porta e chissà dove potrai arrivare". Incontriamo anche Jeymes Samuel, cantautore e regista: “La mia personale visione del calendario è “Libertà”, Prince Gyasi mi rappresenta come uno scienziato pazzo, così è come mi percepisce, così è come creo, faccio musica, film metto tutto insieme come uno scienziato pazzo. Ma in realtà non è pazzia è creatività libera, senza costrizioni o catene, questo è quello che rappresento nel calendario, guardo sempre alla libertà". 

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