Liam Gallagher: “Con i social negli anni ’90 saremmo stati tutti in prigione"

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

©Getty

Dopo Gwyneth Paltrow (che ha recentemente dichiarato al Late Late Show di James Corden di rimpiangere i Nineties perché privi di social network e smartphone), si aggiunge al coro di nostalgici anche l’ex frontman degli Oasis. Liam Gallagher ha risposto a una fan su Twitter che gli ha posto la seguente domanda:  "Quanto pensi che sarebbero stati diversi gli anni '90 con i social media?”. La sua risposta è stata senza mezzi termini, come è solito per il musicista inglese, da sempre sprovvisto di peli sulla lingua

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Liam Gallagher è sicuro di una cosa: se negli anni Novanta ci fossero stati i social network, quel decennio sarebbe stato “uno schifo”. E virgolettiamo “uno schifo” benché le parole esatte dell'ex frontman degli Oasis siano state ben più volgari, come vi riporteremo (censurandole) più avanti.

Dopo Gwyneth Paltrow - che ha recentemnete dichiarato al Late Late Show di James Corden di rimpiangere i Nineties proprio perché privi di social network e smartphone - si aggiunge quindi al coro di nostalgici che rievocano con la lacrimuccia il purismo analogico targato anni Novanta anche il fratello di Noel.

Liam Gallagher ha risposto a una fan su Twitter che gli poneva la seguente domanda: "Quanto pensi che sarebbero stati diversi gli anni '90 con i social media?”. La sua risposta è stata senza mezzi termini, come è solito per il musicista inglese che da sempre dimostra di non avere peli sulla lingua.

Ha affermato che i social media avrebbero causato non pochi problemi se fossero esistiti allora. Di certo ne avrebbero causati a lui, dato che il Liam Gallagher degli anni ’90 - più giovane e meno “saggio” di quello di oggi - ne avrebbe potute scrivere veramente di ogni tipo, colore e gravità… E, come si sa, verba volant scripta manent. E anche su Twitter scripta manent, pure se cancelli dato che c’è lo screenshot, una delle più potenti armi di distruzione di idoli delle masse che esistano oggigiorno. Lo screenshot è capace di disintegrare in un nanosecondo dal prestigio delle star alla rispettabilità di qualsiasi comune mortale.

Alla domanda di una sua follower su Twitter (il cui nome dell’account è Verz) relativa a quanto pensa che sarebbe andato diversamente il decennio dei Novanta con annesso mondo social, Liam Gallagher ha risposto: "Sarebbe stato uno schifo e saremmo stati tutti in prigione". In verità il musicista ha usato la parola "sh**e", un po' più forte rispetto a "schifo", ecco.

Dopodiché un altro utente di Twitter ha chiesto al musicista quale fosse la "cosa migliore" nel chattare con i suoi fan su quella piattaforma social. "Lo adoro, sento l'amore", ha risposto lui, corredando il suo tweet con un cuoricino rosso. Quindi Liam Gallagher non è contro i social network, come dimostra ampiamente usando Twitter spesso e volentieri.

Potete vedere i suddetti tweet di Gallagher in fondo a questo articolo.

Ultimamente tante star si scagliano contro i social, rimpiangendo gli anni ’90

Ultimamente viene rimpianta non poco quella libertà che si assaporava in un mondo analogico, quando ancora smartphone, Facebook, Instagram e Twitter potevano essere soltanto le previsioni della sfera di cristallo di Matt Groening (ci riferiamo al fatto che I Simpson hanno anticipato tantissime invenzioni, fatti di cronaca, di politica e accadimenti vari).

Sono proprio le star i testimonial numero uno di questa nostalgia. Attori e musicisti negli ultimi mesi si stanno aprendo a un certo rimpianto nei confronti di una età dell'oro in cui se dicevi una cosa non venivi messo immediatamente alla gogna mediatica. Un periodo aureo in cui non correvi il rischio che una foto o un video con te protagonista potessero essere inoltrati innumerevoli volte, diventando virali (e rovinandoti nel giro di una manciata di secondi l'intera esistenza).
Benché ai giovani - soprattutto quelli della Generazione Z che non sanno nemmeno immaginare un mondo senza smartphone in mano - questi discorsi suonino come roba da Boomer, ultimamente i divi di Hollywood (ma anche quelli nostrani) si stanno dichiarando fan sfegatati della preistoria social. E con "preistoria social" intendiamo quel periodo in cui gli unici social network erano il citofono, il telefono di casa e la cabina telefonica (con gettoni, monete o tessere telefoniche che dir si voglia. E qui per i Booomer la lacrimuccia che scende a rigar la gota è d’uopo). Per non dire le cartoline con francobollo spedite agli amici dalle mete vacanziere. Che madeleine proustiana per alcuni di noi, mentre le nuove generazioni non potranno mai inzuppare nella tazza di latte mnemonico immagini così vintage. Sempre che non ne facciano una serie TV, ecco.

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Ad aprirsi per prima è stata Gwyneth Paltrow, che recentemente si è lasciata andare rievocando con nostalgia quegli anni ’90 in cui la sua vita, così come quella di tutti gli altri suoi colleghi, non era continuamente documentata online.
Le sue dichiarazioni, fatte durante un’ospitata al Late Late Show di James Corden, hanno fatto il giro del web, portando con sé un'enorme eco mediatica. Benché qualche hater di turno abbia criticato l'attrice, la maggior parte dei commenti rivolti a quanto affermato da Gwyneth Paltrow concordano sul fatto che i social network si stiano rivelando un giogo. E ben più un giogo rispetto al gioco. Tuttavia alcuni particolari del discorso di Gwyneth Paltrow hanno lasciato allibiti i più, soprattutto i suoi fan che se la ricordano proprio in quegli anni Novanta, quando la sua immagine era lungi dall'essere collegata a candele al profumo di vagina e a sex toys assai spicy.
Mentre Paltrow era presente in studio al Late Late Show, è arrivata l’attrice Hilary Swank (con il pancione visto che è prossima al parto). A quel punto è stato il conduttore a rivolgersi a entrambe con la seguente domanda: “Siete cresciute entrambe negli anni Novanta, che in questo momento stanno vivendo un vero e proprio rinascimento: la moda, la musica, com'è stato per entrambe essere così famose in un'epoca in cui non c'erano i social media, niente di niente... cosa ricordate di quel periodo?”. E a quel punto Gwyneth Paltrow ha ribattuto così: “È stato fantastico... Voglio dire, parlare di cocaina e non essere scoperti! Potevi andare in un bar e divertirti, ballare su un tavolo, potevi farlo senza cellulari! Soprattutto a New York è interessante notare che non c'erano paparazzi. Potevi uscire da un bar e andare a casa con qualche sconosciuto senza che nessuno lo sapesse”.

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Queste considerazioni dell'ex cantante degli Oasis a riguardo delle insidie che i social network avrebbero causato a tutti quanti negli anni Novanta arrivano dopo che l'artista di C'mon You Know ha condiviso i suoi pensieri sulla cancel culture.

Alcuni mesi fa Liam Gallagher si era espresso circa la cultura della cancellazione che ultimamente si dimostra così in voga.
“Chi ca**o sono queste persone che ti cancellano, comunque? Tipo, v**an***o ", aveva detto Gallagher. “A meno che non vengano a casa tua e dicano che sei cancellato. Continuerai a fare le tue fo**ute cose, non parlano per tutti, vero?”.

Il musicista ha poi proseguito dicendo: “Le persone che cancellano parlano solo per il mondo cancellato, non parlano per tutti, ca**o. Puoi ancora andare a fare il tuo concerto, ci sono persone là fuori a cui piacerà quello che hai da dire. Forza ca**o, fo***ti inquadrati!”.

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Il suo quarto album da solista pare uscirà nel 2023

Sempre via Twitter, Liam Gallagher informa regolarmente i suoi follower non soltanto circa le sue considerazioni sugli anni ’90 e sull'ostracismo della cultura dell’annullamento di oggigiorno. Il musicista britannico talvolta twitta anche informazioni relative alla sua musica, ebbene sì.

Recentemente ha postato sul social network dell'uccellino blu - quello acquisito da Elon Musk - che quest’anno inizierà a "seminare i semi" del suo quarto album da solista. Ricordiamo inoltre che Gallagher Junior (perché il Senior è Noel, in quanto fratello maggiore) sarà l'headliner assieme a Florence + The Machine del festival Boardmasters che si terrà l’estate prossima.

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Il 17 novembre 2022 è uscito al cinema Liam Gallagher - Knebworth 22, un film di genere documentario musicale diretto da Toby L. e distribuito da Nexo Digital.

Il documentario ripercorre la performance di Liam Gallagher a Knebworth, tenutasi all’inizio del 2022. Esattamente 26 anni dopo gli storici concerti degli Oasis del 1996, Liam Gallagher è tornato a Knebworth in concomitanza con l'uscita del suo terzo album da solista, C’mon You Know, disco che si è posizionato al terzo posto nella classifica britannica.
Knebworth è stato uno dei luoghi più iconici della carriera degli Oasis, dunque proprio per questo Liam Gallagher ha scelto di esibirsi in questo paesino, facendosi filmare da ben 20 cineprese per far confluire le immagini nel docufilm.
La pellicola non riprende soltanto il concerto ma mostra anche interviste inedite e parecchi dietro le quinte dello show, andando anche a raccontare molte storie dei fan dell'artista, accorsi da ogni parte del mondo per non perdersi la storica performance di Liam Gallagher.

"Il suo Knebworth 22 potrebbe non raggiungere mai lo status quasi mitico del suo predecessore degli Oasis, ma - come mostra il film - è arrivato in un momento in cui generazioni di amanti della musica avevo bisogno di una scusa per stare insieme, avere gli occhi pieni di lacrime e godersi una cantilena alcolica”, si legge in una recensione a quattro stelle del film Knebworth 22 pubblicata dal magazine americano NME.

Di seguito potete guardare i tweet di Liam Gallagher (che non avrebbe potuto farci leggere negli anni Novanta).

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