Cento anni fa la prima rappresentazione, proprio al Teatro Manzoni di Milano. La sede era altra e altro l'attore. Oggi Eros Pagni affronta il classico pirandelliano con la giusta maturità artistica
Sono passati cento anni da quando, l’Enrico IV di Luigi Pirandello, debuttava al Teatro Manzoni di Milano, in quella che allora era la sua sede, poi distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Nei panni del protagonista, in quella memorabile interpretazione, c’era Ruggero Ruggeri, voluto in quel ruolo dallo stesso drammaturgo siciliano. Stavolta è l’inossidabile Eros Pagni a riempire la scena col suo estro attoriale, col suo mestiere, frutto di una lunga e fortunata carriera.
PER RIFLETTERE SULLA FOLLIA, LA FINZIONE E IL TEATRO STESSO
Enrico IV, formidabile maschera pirandelliana, racconta la storia di un uomo che - dopo una rovinosa caduta da cavallo - si risveglia nei panni del celebre personaggio storico. Col suo comportamento, la sua eccentricità, la sua verve, induce lo spettatore a riflettere sul tema della follia, sul fingere e sul ruolo stesso del Teatro. Il protagonista di questo classico pirandelliano rimane così ancorato a colui che crede di essere, da non smettere di esserlo anche quando guarisce di colpo. Un individuo che supplisce a ciò che gli crolla intorno, con la pazzia o - potremmo dire - con la fantasia.
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Ruolo complesso, perfetto per la maturità artistica
Ruolo complesso, perfetto per la maturità artistica, calza a pennello addosso a Pagni, che porta con sé il bagaglio di 60 anni di lavoro. La regia e l’adattamento sono di Luca De Fusco, legato a Eros Pagni da una certa consuetudine professionale: la loro versione dei “Sei personaggi in cerca d’autore” ha riscosso grande consenso sia in Italia, sia all’estero. Sul palco ci sono anche Anita Bartolucci, Paolo Serra, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Matteo Micheli, Alessandra Pacifico Griffini, Alessandro Balletta. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Gigi Saccomandi, mentre le musiche sono a cura di Gianni Garrera.