
"La Calisto" di Cavalli per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano. FOTO
In scena da oggi fino al 13 novembre l'opera di Francesco Cavalli a 370 anni dal debutto avvenuto nel 1651 al teatro Sant'Apollinare di Venezia. Sul podio Christophe Rousset. La nuova produzione è firmata da David McVicar. Nel cast Chen Reiss, Markus Werba, Luca Tittoto, Federica Guida e Svetlina Stoyanova

Nel 1651 la prima assoluta al teatro di Sant'Apollinare a Venezia, oggi dopo 370 anni arriva per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano La Calisto di Francesco Cavalli, opera che racconta il mito della ninfa trasformata da Giove nell'Orsa maggiore
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In programma al Piermarini, cinque rappresentazioni dal 30 ottobre al 13 novembre, per la terza nuova produzione dell’autunno nel teatro milanese dopo Il barbiere di Siviglia e Madina
Il barbiere di Siviglia in scena al Teatro alla Scala di Milano. FOTOA mettere in scena La Calisto il regista David McVicar, mentre la conduzione è affidata a Christophe Rousset con la sua orchestra Les Talents Lyiques qui integrati con l'orchestra di strumenti storici della Scala
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Teatro alla Scala, tutte le notizieNel cast di cantanti, cui è chiesta accanto alla proprietà stilistica una brillante disinvoltura scenica, spiccano Chen Reiss, Véronique Gens, Olga Bezsmertna, Christophe Dumaux, Luca Tittoto e Markus Werba e le giovani Federica Guida e Svetlina Stoyanova
La Calisto è un perfetto esempio degli stilemi dell’opera eroicomica che presentava insieme personaggi mitologici e popolari in intrecci dai risvolti la cui audacia sarebbe stata bandita dai palcoscenici a partire dal secolo successivo ma soprattutto capaci di parlare al pubblico odierno grazie alla loro sincerità e capacità descrittive, unite alla limpida seduzione della melodia
Il libretto di Giovanni Faustini dalle Metamorfosi di Ovidio racconta come Giove, sceso con Mercurio su una terra sconvolta dal passaggio del carro di Fetonte, concupisca la ninfa Calisto, seguace di Diana, e per conquistarla assuma l’aspetto della Dea, che è invece attratta da Endimione. La gelosa Giunone si vendica crudelmente trasformando Calisto in orsa, ma Giove intenerito la chiama in cielo in forma di costellazione: l’Orsa maggiore

La Calisto, presentata per la prima volta a Venezia il 28 novembre 1651, senza troppo successo nell’ambito della programmazione inaugurale del Teatro di Sant’Apollinare (Sant’Aponal), dove Faustini era librettista e impresario, ha segnato in tempi moderni un punto di svolta per la rinascita dell’interesse non solo per l’opera veneziana ma per tutta la Early Music
I manoscritti di Cavalli erano stati descritti già alla fine dell’ Ottocento da Taddeo Wiel e il ‘900 aveva visto esecuzioni di Didone al Maggio Fiorentino con Carlo Maria Giulini e di Ercole amante con Ettore Gracis e Il Giasone con Marcello Panni alla Fenice
Il merito della rinascita internazionale dell’autore va al Festival di Glyndebourne che nel 1970 riporta in scena La Calisto con la direzione di Raymond Leppard e le voci di Ileana Cotrubas e Janet Baker, versione fissata da una registrazione Decca

Da allora La Calisto gode di presenza regolare sui palcoscenici europei, ma la riscoperta ha originato anche un dibattito sull’edizione e sul significato stesso dell’opera
Fortemente attualizzata da David Alden a Monaco nel 1987, nel 1993 l’opera viene presentata a Bruxelles in un celebre allestimento di Herbert Wernicke con la direzione di René Jacobs
In tempi più recenti è Christophe Rousset a imporsi tra gli interpreti di riferimento, prima con l’allestimento di Macha Makeïeff al Théâtre des Champs-Elysées (alla guida del teatro era Dominique Meyer) e poi con quello di Mariame Clément per l’Opéra du Rhin del 2017
La storia esecutiva moderna de La Calisto sottolinea dapprima gli aspetti più libertini e scopertamente erotici del libretto, spesso con risvolti grotteschi evidenziati dalla scelta di affidare a un tenore invece che a un soprano la parte di Linfea (Leppard) o di far interpretare Giove metamorfosato in Diana al baritono che canta in falsetto (Jacobs) invece che al soprano che interpreta Diana
Con il passare degli anni e l’approfondimento degli studi si afferma tuttavia una visione più complessa dell’opera, in cui le libertà personali e sessuali sono solo una parte di una visione filosofica più ampia in cui il libero pensiero si tinge di atmosfere neoplatoniche nella celebrazione della rivoluzione scientifica seicentesca
Proprio a questa visione aggiornata e consapevole di come la Repubblica di Venezia, in cui andava in scena l’opera, fosse patria e rifugio di libertà personali ma anche filosofiche, scientifiche e politiche, si ispira lo spettacolo di David McVicar
Molti commentatori recenti hanno individuato nella figura del pensatore – e astronomo – Endimione, castamente innamorato di Diana e orgoglioso difensore dell’indipendenza dell’intelletto, un riferimento a Galileo, costretto all’abiura pochi anni prima della prima dell’opera, nel 1633
L’analogia doveva essere evidente agli ascoltatori del Teatro di Sant’Apollinare (un teatro che viveva della vendita dei biglietti ma, per capienza e programmazione, non un teatro popolare) che dovevano essere assai più familiari del pubblico odierno anche con l’antichità classica e in particolare con le Metamorfosi di Ovidio
Nel libretto, oltre alla rivendicazione di libertà e autodeterminazione nella vita personale, incluso un riferimento non solo all’omoerotismo ma in generale alla libertà del piacere femminile, gli spettatori potevano leggere un manifesto dei valori dell’umanesimo, della dignità della conoscenza, dell’origine celeste degli uomini che all’armonia delle sfere sono destinati a ritornare

L’opera sarà presentata al pubblico della Scala il giorno della prima con un convegno di studi curato dal prof. Franco Pulcini cui parteciperanno Dinko Fabris, Davide Daolmi, Lorenzo Bianconi e lo stesso direttore Christophe Rousset

Rousset è clavicembalista e studioso di musica barocca e McVicar ha firmato la regia di diverse opere seicentesche. E questa Calisto "sarà sorprendente", assicura Rousset
L'opera andrà in scena al Teatro alla Scala di Milano per la prima volta sabato 30 ottobre. Repliche sono poi previste il 2, 5, 10 e 13 novembre 2021. Orario di inizio sempre alle ore 20