Il conduttore in conferenza stampa torna sulle controversie che hanno acceso la vigilia della kermesse: "Ho pensato solo alla musica". E sottolinea: "Il Festival è di tutti. Non ho scelto certi nomi pensando a una provocazione, ma alla qualità dei loro brani"
“Sapevo che le polemiche fanno parte del Festival. Ma non mi hanno colpito o ferito perché sento di avere la coscienza a posto”. Amadeus risponde così, durante la conferenza stampa alla vigilia della 70esima edizione di Sanremo, alla domanda sui casi che hanno infiammato la vigilia, dalle frasi sulle donne al rapper Junior Cally. “Quello che ho fatto e detto non è stato per mancare di rispetto a nessuno, ma pensando solo alla musica”, ha affermato il presentatore (TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE SULL'EDIZIONE DEL 2020 - TUTTI GLI SCANDALI A SANREMO).
“Il Festival è di tutti, non ho scelto certi nomi per provocare”
"Quando mi hanno dato questo compito - ha ricordato Amadeus -, ho sempre detto che Sanremo è di tutti. L'importante è non mancare di rispetto a nessuno", ha aggiunto il conduttore e direttore artistico del Festival, spiegando anche che nella scelta dei big in gara si è fatto guidare dall'idea di una composizione che potesse essere quanto più possibile attuale. "Alcuni nomi appartengono a polemiche presenti o passate: Achille Lauro, Morgan, Junior Cally, ma non li ho scelti pensando a una provocazione, ma alla qualità dei loro brani" (I CANTANTI QUEST'ANNO IN GARA - I DUETTI - LA POLEMICA SU JUNIOR CALLY).
“Quale miglior vetrina del Festival per parlare di donne?”
In riferimento alla presenza delle donne, Amadeus ha poi affermato: "So bene che quello della violenza e del femminicidio è un tema fondamentale. E allora quale miglior vetrina del festival per raccontare la storia di diverse donne? Volevo qualcosa che non fosse stato fatto prima in 69 anni. Se prendi decisioni che vanno fuori dalla normalità, è ovvio che questo può dividere".