Strauss-Kahn ritorna sulla scena. Ma al cinema

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A sinistra l'attore francese Gérard Depardieu: potrebbe essere lui Strauss-Kahn al cinema
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Il processo dell'ex direttore del FMI accusato di stupro dalla cameriera del Sofitel Nafissatou Diallo incuriosisce sceneggiatori e registi. 17 i copioni già pronti, mentre si parla di Depardieu e della Adjani per il primo film sull'"affaire"

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di Greta Sclaunich

Accusa, inchiesta e (forse) complotto: ce n’è abbastanza per un copione di tutto rispetto. Soprattutto se i protagonisti sono un uomo potente, ai vertici di un’organizzazione internazionale, e una donna straniera di umili origini. Mentre gli avvocati della cameriera Nafissatou Diallo preparano la prima udienza del processo civile contro l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn, anche registi e sceneggiatori vogliono dare la loro versione dei fatti su quello che è successo nella suite 2806 dell’hotel Sofitel di New York.

Scoppiato il 14 maggio, in pieno festival di Cannes, l'"affaire DSK" ha subito calamitato l’attenzione del cinema francese: nel giro di pochi giorni alla Siae francese erano già stati depositati 17 copioni sulla vicenda.
Il proscioglimento del politico francese (che nel frattempo si è dimesso dal FMI e ha detto addio alla candidatura per le presidenziali 2012) non ha smorzato l’interesse per la vicenda. Anzi: secondo l’Express la casa di produzione Wild Bunch sarebbe in pole position per la realizzazione di un film. Nei panni di Strauss-Kahn e della moglie Anne Sinclair ci sarebbero Gérard Depardieu e Isabelle Adjani. Il regista? Abel Ferrara.
Un’altra produzione – stavolta indipendente – sta cercando fondi per un film liberamente ispirato al caso. Ma con toni decisamente piccanti: il portale My Porn Production ha avviato sul web una caompagna per realizzare “DXK” un film a luci rosse che ripercorre in chiave sexy tutta la storia.

Storia della quale lo stesso Strauss-Kahn ha appena dato la sua versione ufficiale nel libro “Casi DSK: la controinchiesta” del giornalista Michel Taubman, già autore di una sua biografia. Se il politico francese ha già denunciato “inesattezze”, a detta del giornalista il libro contiene la testimonianza esclusiva sui fatti avvenuti nella suite del Sofitel. Le avances, scrive Taubman, sarebbero partite dalla stessa Nafissatou Diallo e “raramente DSK ha rifiutato la possibilità di un attimo di piacere”.
Concetto che nel libro ritorna più volte: si parla di “feste libertine” e di una vita “sessualmente libera”, ma Strauss-Kahn sottolinea anche che per lui la prostituzione è “un obbrobrio” e che non ha mai fatto “nulla di illegale”.
A smentire quest’ultima affermazione ci sta già provando un altro libro. Quello della giornalista Tristane Banon, che a ottobre ha pubblicato “Il ballo degli ipocriti” evocando le violenze subite anni fa da Strauss-Kahn.

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