Sex and Zen, il primo film a luci rosse in 3D

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La pellicola, che si ispira a un classico della letteratura cinese, uscirà la prossima settimana a Hong Kong e Taiwan. Lo sceneggiatore: "Darà al pubblico la sensazione di starsene seduto proprio lì, al bordo del letto". VIDEO E FOTO

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Si intitola Sex and Zen: Extreme Ecstasy ed è stato etichettato come il primo porno in 3D; un film così lascivo che, secondo quanto riferisce il sito di The Guardian, il pubblico cinese migrerà in massa verso la permissiva Hong Kong per essere sicuro di vederne una versione senza tagli.
La pellicola, che uscirà la prossima settimana nell'ex protettorato britannico e a Taiwan, è una costosa e fantasiosa produzione in lingua cantonese da oltre 3 milioni di dollari ambientata nell'antica Cina, alla pervertita corte della dinastia Ming.

Remake di un altro film made in China del 1991, è basato su un classico della letteratura erotica cinese, La stuoia del fedele carnale, e segue le avventure di un giovane che viene introdotto da un nobile alle orge reali e ai raffinati piaceri del sesso.
Lo sceneggiatore e produttore Stephen Shiu ha detto alla stampa locale che il film mostra alcune scene di sesso "molto vivide".

"Darà al pubblico la sensazione di starsene seduto proprio lì, al bordo del letto", ha aggiunto. A occhio e croce questo significa che difficilmente Sex and Zen potrà esser mostrato senza tagli in Cina e dunque giungono notizie che alcuni tour operator stanno già organizzando viaggi a Hong Kong e Taiwan per chi vuole vedere la versione integrale.
Del resto la stessa cosa era accaduta nel 2007 con il film di Ang Lee dal titolo Lust Caution che in Cina era stato così malamente tagliato da lasciare il pubblico disorientato e deluso.
L'anno scorso, durante le riprese, il produttore Shiu aveva detto che in Cina c'è tanto entusiasmo per questo genere di film proprio perché sono proibiti. Perciò gli era venuta l'idea di girarlo in 3D, immaginando che le vendite di biglietti sarebbero triplicate.

Sex and Zen, diretto da Christopher Sun, ha per protagonisti una star di Hong Kong e due giapponesi.
Secondo alcuni potrebbe essere solo il primo di un'ondata di film softcore in 3D e potrebbe aiutare l'industria cinematografica nazionale ad uscire da un periodo in cui è stata fortemente penalizzata dalla concorrenza del porno gratis su internet.
Finora però i costi delle riprese in 3D erano sembrati proibitivi, anche se Tinto Brass ha detto in passato di voler rifare il suo Caligola in 3D e nonostante ci siano insistenti voci di una porno-parodia di Avatar, sempre in 3D, intitolata This Ain't Avatar XX.

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