Al Palazzo di giustizia di Milano un teste molto speciale in un processo per una falsa griffe. L'attore premio Oscar è la parte lesa nel procedimento. Ha trovato ad aspettarlo fan in delirio ma non sono mancati battibecchi in aula
LA FOTOGALLERY: George Clooney al Palazzo di giustizia di Milano
Folla di curiosi e fan ad attendere George Clooney al Palazzo di giustizia di Milano, dove l'attore premio Oscar ha testimoniato a un processo in cui è parte offesa. Tre persone sono infatti imputate di aver creato una falsa griffe di moda con il suo nome e a sua insaputa. Accompagnato da un paio d'uomini di scorta e dal proprio legale Letizia Mannella, Clooney ha fatto il suo ingresso, a dir poco trionfale, da un ascensore secondario che sbuca in un corridoio. Appena arrivato una pioggia di flash e una gran calca.
Abito blu, cravatta in tinta a piccoli pois e camicia bianca, George Clooney s'è limitato a salutare sorridendo. Aprendosi un varco tra la folla, ha detto: "Per cortesia lasciate passare il mio avvocato". E' entrato in aula e il giudice Pietro Caccialanza ha dovuto richiamare il folto pubblico assiepato dietro i banchi, per sentire dal vivo la voce dell'attore. Il magistrato ha invitato a uscire chi ha cercato di riprendere Clooney in aula con piccole telecamere.
Nel corso della testimonianza l'attore ha dichiarato: "Sono venuto qua perché credo nel sistema della legge. Sono venuto qua, perché la gente sta usando il mio nome per trarre vantaggio non nei miei confronti, ma nei confronti di altre persone". Durante l'udienza si sono verificati alcuni battibecchi garbati tra Clooney e i legali degli imputati. Non sono mancate scene gustose e ironiche. Quando uno dei tre accusati si è seduto accanto al proprio avvocato, l'attore ha detto: "Lo vedo per la prima volta, lo saluto. Piacere di conoscerla". Quindi ha aggiunto ironico: "Avete fatto un buon lavoro". Il giudice Pietro Caccialanza si è rivolto allora a Clooney, pregandolo di "astenersi da commenti, anche se è parte offesa".
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