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Cosa si ricava dal Dna: età, colore di occhi e capelli, stile di vita

Scienze
Su resti ben conservati in una decina di giorni è possibile avere i primi risultati dell'esame del Dna (archivio Getty)

Nel codice genetico è possibile risalire a tanti dati. Se i resti analizzati sono ben conservati si può addirittura scoprire se l’individuo fumava o consumava molti alcolici

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Relazioni di parentela, identificazione del sesso, età, colore della pelle, degli occhi e dei capelli. Sono alcune delle informazioni che si possono ricavare dal Dna. Anche se "molto dipende dalle condizioni e dall’ambiente in cui sono conservati" i resti da analizzare, osserva il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell'Università di Roma Tor Vergata. Quando i reperti sono tenuti bene, dal codice genetico, attraverso degli esami più approfonditi e complessi, si può addirittura risalire allo stile di vita dell'individuo.

Relazioni di parentela e sesso

"Le tecnologie che oggi abbiamo a disposizione - prosegue Novelli - permettono per prima cosa di accertare o di escludere, attraverso il test del Dna, i rapporti di parentela con consanguinei viventi": è il primo test che viene fatto e, ha osservato, "è attendibile al 100%”. L'analisi del Dna permette anche di stabilire se i resti appartengono a soggetti maschili o femminili. Grazie al Dna è possibile anche di rilevare la cosiddetta “ancestralità biogeografica”, che permette di stabilire le origini di un individuo, indicando se è europeo, africano o asiatico.

I tempi per i primi esami

I tempi per avere le risposte da questa prima tornata di analisi possono variare da una settimana a dieci giorni, a seconda delle tecnologie utilizzate e dallo stato di conservazione dei resti. Se le risposte che si ottengono in questa prima fase non sono sufficienti, tecniche più recenti e complesse permettono di avere molte altre informazioni.

Il colore degli occhi, dei capelli e della pelle

Approfondendo gli esami, si può arrivare anche alla cosiddetta “predizione fenotipica”, ossia i dati relativi alle caratteristiche dell'individuo. "Sono stati identificati marcatori precisi che permettono di avere le informazioni sul colore degli occhi, dei capelli e della pelle con una buona approssimazione, soprattutto se i resti appartengono a individui adulti”.

L’epi-Dna: informazioni sullo stile di vita

Se poi i resti sono ben conservati (nel caso di ossa, se non sono state a contatto con catrame, cemento o zolfo) si può fare un passo ulteriore e risalire all'età dell'individuo: "In questo caso si analizza l'epi-Dna, una sorta di 'vestito' che indossa il Dna e che si modifica con l'avanzare degli anni", spiega Novelli. Questa sorta di abito del Dna può diventare una fonte di informazioni sullo stile di vita, raccontando se l'individuo fumava o beveva molti alcolici, o se consumava droghe.