La biochimica ungherese e l'immunologo statunitense sono stati premiati per avere gettato le basi per i vaccini a mRna messaggero che hanno reso possibili i vaccini anti Covid-19: le loro scoperte hanno contribuito a a sviluppare, "con una rapidità senza precedenti un vaccino diretto contro una delle più grandi minacce alla salute umana dei tempi moderni"
La biochimica ungherese Katalin Karikò e l'immunologo statunitense Drew Weissman hanno vinto il Premio Nobel per la Medicina del 2023. Sono stati premiati dai membri del Karolinska Institutet “per le loro scoperte riguardo le modificazioni della base nucleosidica che ha permesso lo sviluppo di efficaci vaccini mRNA contro il Covid-19”, quelli diffusi da Pfizer/BioNTech e Moderna. Oltre al riconoscimento, i vincitori dei Premi quest'anno ricevono 11 milioni di corone svedesi da dividere (negli ultimi anni erano 10 milioni), che corrispondono a circa 950mila euro. Il Nobel 2023 per la Medicina è il secondo che viene assegnato nell'ambito di studi per i vaccini: nel 1951 era stato premiato Max Theiler per avere messo a punto il vaccino contro la febbre gialla. È invece il settimo relativo a scoperte legate al funzionamento del sistema immunitario.
Le motivazioni della Fondazione Nobel
Le ricerche di Weissman e Karikò, rileva la Fondazione Nobel, sono riuscite a modificare radicalmente la comprensione di come le molecole di Rna messaggero interagiscono con il sistema immunitario. Grazie alle loro scoperte, i due vincitori hanno contribuito a sviluppare, "con una rapidità senza precedenti" - già alla fine del 2020 - "un vaccino diretto contro una delle più grandi minacce alla salute umana dei tempi moderni".
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Chi è Drew Weissman
Drew Weissman, nato il 7 settembre 1959 a Lexington, Stati Uniti, si è laureato in Medicina e poi ha conseguito il dottorato di ricerca all'Università di Boston nel 1987, dove si è specializzato in immunologia e microbiologia alla Boston University. Ha svolto la sua formazione clinica presso il Beth Israel Deaconess Medical Center della Harvard Medical School e attività di ricerca post-dottorato ai National Institutes of Health (Nih). Nel 1997, all’Università della Pennsylvania, ha fondato il suo gruppo di ricerca per studiare il sistema immunitario e le molecole RNA, concentrandosi soprattutto sui vaccini. Qui, ha incontrato Katalin Karikò. È Roberts Family Professor in Vaccine Research e direttore del Penn Institute for Rna Innovations.
Chi è Katalin Karikò
Katalin Karikò è la 13esima donna a vincere il Nobel per la Medicina. Nata a Szolnok, Ungheria, il 17 gennaio 1955. Dopo aver studiato nel suo Paese – dove è stata ricercatrice presso l’Istituto di Biochimica del Biological Research Center – si è spostata negli Stati Uniti, anche per la mancanza di fondi nazionali per i laboratori. È stata alla Temple University di Filadelfia e all'Università di Scienze della salute di Bethesda. Nel 1989 è diventata professoressa assistente dell'Università della Pennsylvania. Qui è rimasta fino al 2013, quando ha preso la carica di vicepresidente e poi vicepresidente senior dell'azienda tedesca BioNTech Rna Pharmaceuticals. Dal 2021 è professoressa all'Università di Szeged e professoressa a contratto presso la Perelman School of Medicine dell'Università della Pennsylvania.
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Weissman: "Un sogno, non avrei immaginato che potesse realizzarsi"
"Il Nobel è sempre stato un sogno, ma non avrei immaginato che potesse realizzarsi", ha detto Weissman commentando il riconoscimento ottenuto. "Per 20 anni abbiamo lavorato insieme prima che qualcuno ci conoscesse o che si occupasse del nostro lavoro", ha aggiunto l’immunologo parlando delle sue ricerche con Karikò: "Eravamo letteralmente noi due, seduti fianco a fianco a lavorare insieme. A discutere di qualsiasi cosa nuova avessimo trovato, di nuove idee". Adesso, ha però sottolineato, "un grande gruppo di persone sta lavorando sui vaccini a mRNA": il Nobel di oggi avrà probabilmente il merito di rendere più facile la strada ai futuri vaccini.