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Studiata l'esplosione di una supernova mai osservata prima

Scienze

E’ stata al centro di una ricerca effettuata da un team internazionale di scienziati, coordinato dai ricercatori dell’Università della Florida State University, che hanno riportato i risultati in un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal”

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Un’esplosione insolita, mai osservata prima d’ora per una supernova. E’ quella avvenuta a circa cento milioni di anni luce dalla Terra e che ha riguardato una stella particolare, chiamata dagli astrofisici con il nome di “LSQ14fmg”, una supernova di tipo IA, che è diventata luminosa in maniera abbastanza lenta ma ha generato un boato cosmico tra i più brillanti mai osservati finora. A studiarne i risvolti, un team internazionale di esperti, coordinato dai ricercatori dell’Università della Florida State University che hanno riportato i risultati in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “The Astrophysical Journal”.

Esplosione di una supernova - ©Getty

Le caratteristiche della stella

Nello studio, diffuso anche dal portale “Global Science” gestito dall’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, è emerso come la supernova in questione abbia alcune caratteristiche particolari, che la rendono differente da altri oggetti cosmici del suo genere e che adesso potranno consentire agli scienziati di saperne di più sull’origine del gruppo di supernove, conosciuto con il nome di “Super-Chandrasekhar”, a cui questa stella appartiene. Gli astrofisici, che hanno potuto studiare questo fenomeno grazie ai dati riportati sulla Terra da alcuni telescopi situati in Cile e in Spagna, hanno spiegato che le stelle attraversano una specie di ciclo vitale di cui le supernove rappresentano l’ultima tappa, con un ultimo momento esplosivo che riguarda alcune di esse, specie quelle con massa ridotta. Tali esplosioni sono particolarmente potenti, tanto da plasmare anche l’evoluzione delle galassie, e notevolmente luminose, tanto da poter essere viste dal nostro pianeta, persino a distanze in cui l’Universo era molto più giovane. In particolare, le supernove di tipo IA rappresentano elementi importanti per scoprire quella che gli esperti definiscono come energia oscura, l’energia sconosciuta che causa l’attuale espansione accelerata dell’universo.

Migliorare la ricerca futura sull’energia oscura

Attualmente si sa poco sulle loro origini di queste stelle, se non che sono originate dall’esplosione di una nana bianca. Di solito, si lege su Global Science, “la luce di una supernova di tipo la aumenta e diminuisce nel corso delle settimane, alimentata dal decadimento radioattivo del nichel prodotto nell’esplosione. Una supernova di questo tipo dovrebbe divenire più luminosa man mano che il nichel diventa più esposto, poi più debole man mano che la supernova si raffredda e il nichel si decompone in cobalto e ferro”. Nel loro studio i ricercatori hanno scoperto che la supernova “LSQ14fmg” stava colpendo alcuni materiali che la circondavano, fattore che ha innescato un bagliore evidente insieme alla diffusione del nichel in decomposizione. Si tratta di “un passo importante per comprendere le origini delle supernove di tipo IA”, ha spiegato Eric Hsiao, professore di fisica della Florida State University. “Queste supernove possono essere particolarmente difficoltose poiché possono mescolarsi nel campione di supernove normali usate per studiare l’energia oscura. Questa ricerca ci dà una migliore comprensione delle possibili origini delle supernove di tipo IA e ci aiuterà a migliorare la ricerca futura sull’energia oscura”.

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