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Tre anni di dati sullo studio del Sole potrebbero aiutare a scoprire una Terra 2.0

Scienze

L’Inaf ha pubblicato il catalogo più completo mai realizzato riguardo le osservazioni solari. Gli esperti credono che sarà utile per individuare pianeti simili al nostro

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I ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), insieme ai colleghi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics americano e dell'Università di Ginevra hanno reso pubblico lunedì 7 settembre un catalogo che raccoglie tre anni di osservazioni solari.  "Si tratta - spiega Xavier Dumusque dell’ateneo ginevrino - di un insieme di dati senza precedenti in termini di precisione e dimensione del campione". Secondo gli astronomi sarà utile per la ricerca di mondi alieni simili al nostro pianeta, una “Terra 2.0” come la definisce l’Inaf.

L’elaborazione del catalogo

 

Per ottenere questi dati sul Sole, si legge nel comunicato, cinque anni fa un team internazionale di scienziati dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (Usa) e dell’Università di Ginevra (Svizzera) ha costruito un telescopio solare a basso costo, Lcst (acronimo di low-cost solar telescope), e lo ha collegato allo spettrografo Harps-N, lo strumento all’epoca più preciso per scoprire esopianeti. Il gruppo ha iniziato le osservazioni il 18 luglio del 2015 e da allora i dati solari sono stati raccolti ogni cinque minuti in tutte le giornate di cielo sereno avvalendosi della struttura del Telescopio Nazionale Galileo (Tng) dell’Inaf a La Palma. "L'accoppiata Harps-N e Lcst rende il Telescopio Nazionale Galileo una struttura in grado di operare non solo ogni notte, ma anche tutti i giorni dell'anno, producendo un flusso di dati continuo" afferma Ennio Poretti dell'Inaf, direttore del Tng. 

A cosa può portare lo studio del Sole 

 

Uno dei sistemi che i cacciatori di mondi alieni usano per scovare nuovi pianeti è proprio misurare le perturbazioni provocate dall'attrazione gravitazionale dei pianeti sul segnale proveniente dalle stelle. A maggior ragione, quindi, è importante studiare il Sole. Gli autori del catalogo spiegano che la sua superficie visibile ribolle di milioni di sacche di gas che s'innalzano e sprofondano in pochi minuti. Un processo, concludono, che può "alterare la velocità apparente del Sole con un'intensità centinaia di volte superiore al segnale prodotto dalla presenza di un pianeta come alla Terra" rendendone più difficile l'individuazione. Xavier Dumusque è convinto che questa nuova mole di dati e analisi “aiuterà nel difficile percorso verso la scoperta della Terra 2.0".