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'Earthrise', il 50esimo anniversario della foto scattata nello spazio

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

In occasione dell’evento, l’astronauta belga Frank De Winne, direttore del Centro Europeo Astronauti, ha spiegato cosa si prova a vedere la Terra dallo spazio 

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Il 24 dicembre 1968, l’astronauta William Anders scattò una foto destinata a diventare un simbolo dell’esplorazione spaziale. Mentre il modulo Apollo orbitava attorno alla Luna, il cosmonauta vide con i propri occhi la Terra sorgere dall’orizzonte del satellite naturale e decise di immortalare quel momento incredibile. È questa la storia dietro all’alba terrestre (‘Earthrise’ in inglese), probabilmente la fotografia più famosa scattata nello spazio, talmente iconica da essere utilizzata come simbolo dai primi movimenti ambientalisti.

La Terra vista dallo spazio

In occasione del 50esimo anniversario di questo storico evento, il cosmonauta belga Frank De Winne, direttore del Centro Europeo Astronauti, ha fornito il suo punto di vista sulla Terra osservata dallo spazio. Pur non avendo ricordi dell’infanzia legati all’alba terrestre, l’uomo ricorda alla perfezione il momento dell’allunaggio.
“I miei genitori mi svegliarono per farmi vedere cosa stava succedendo”, racconta De Winne. “Fu incredibile alzarsi nel cuore della notte per guardare la televisione”. Da adulto, l’astronauta ha trascorso 198 giorni non consecutivi nello spazio e ha ammirato la Terra nella sua interezza. Osservare dall’alto la fragilità del pianeta e l’immensità della natura ha modificato per sempre il suo modo di pensare.

L’effetto della veduta d’insieme

“Nello spazio non esistono confini. Puoi guardare finché vuoi, ma non vedrai mai una linea che separa la Germania dalla Polonia e la Polonia dall’Ucrania. Abbiamo passato centinaia di anni a lottare per delle divisioni territoriali immaginarie che non sono visibili dallo spazio”.
L’autore Frank White definisce questa consapevolezza ‘effetto della veduta d’insieme’. Sebbene molti intellettuali ne siano a conoscenza, solo gli astronauti che l’hanno vissuto sulla propria pelle riescono a comprenderlo appieno. White sostiene che per chi non può andare nello spazio, le immagini come ‘Earthrise’ sono fondamentali per capire la posizione della Terra nel cosmo e la necessità del pensiero globale. “Condividendo le loro esperienze con le persone comuni, gli astronauti possono influenzare il modo in cui pensano e agiscono”.