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Sclerosi multipla progressiva, un antidepressivo potrebbe fermarla

Scienze

La clomipramina sarebbe in grado di contrastare la forma più grave, quella che colpisce il 15% di tutti i pazienti

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Un vecchio farmaco antidepressivo potrebbe forse contrastare la sclerosi multipla, in particolare la forma che al momento risulta più difficile da curare perché il danno neurale avviene in contemporanea su più fronti (neurodegenerativo, ossidativo da radicali liberi, immunitario).
La scoperta di Voon Wee Yong della University of Calgary in Canada, che ha testato il farmaco su piccoli topi, è stata pubblicata dalla rivista Nature Communications. Il ricercatore ha selezionato 249 farmaci generici che si prendono per bocca e possono superare la barriera emato-encefalica, ovvero il confine tra sangue e cervello, invalicabile dalla maggior parte delle medicine. Yong ha riscontrato che l'antidepressivo clomipramina può contrastare il danno neurologico a più livelli: il farmaco ha infatti dimostrato di prevenire la neurotossicità, di avere attività antiossidante e di agire contro la proliferazione di cellule immunitarie.