Malattie sessualmente trasmissibili in crescita, l’Europa lancia l’allarme

È accompagnato da una nota di preoccupazione l’ultimo rapporto epidemiologico sulle infezioni sessualmente trasmissibili pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie . Preoccupazione per l’aumento di casi rilevati e ancor più perché nel caso della gonorrea si segnalano crescenti rischi di antibiotico-resistenza. I risultati, come recita il report, evidenziano “l'urgente necessità di una maggiore consapevolezza pubblica, prevenzione, test e sforzi di trattamento per affrontare questa crescente preoccupazione per la salute pubblica”. Le tendenze sottolineano la necessità di un’azione immediata per prevenire la diffusione di queste infezioni e mitigare l’impatto che potrebbero avere sulla salute pubblica. I dati raccolti dall’Ecdc - che riguardano i 30 Paesi europei che fanno parte dello spazio economico europeo e si riferiscono al 2023 - rivelano, infatti, notevoli aumenti sia nei casi di sifilide che in quelli di gonorrea rispetto al 2022, anno che già aveva rappresentato un record dall’inizio del monitoraggio per entrambe le infezioni batteriche. E anche clamidia e linfogranuloma venereo mostrano numeri in crescita. Allarme neisseria A destare le maggiori preoccupazioni sono i quasi 100 mila casi confermati di gonorrea, con un aumento del 31% rispetto al 2022 e un dato che è più che raddoppiato rispetto a cinque anni prima. Se si risale addirittura al 2014 le infezioni annue sono triplicate. I tassi più elevati di infezione si riscontrano negli uomini, quattro volte più contagiati rispetto alle donne. La fascia d’età più rappresentata per gli uomini è quella tra i 25 e i 34 anni, mentre per le donne tra i 20 e i 24 anni. C’è una grande disparità tra i vari Paesi europei. Quelli con più casi sono Irlanda, con 122 casi ogni 100mila abitanti, Lussemburgo , Islanda , Malta , Spagna e Danimarca . La media europea è di 25 casi, mentre in Italia la ratio è di 4 casi. Il problema più grande, però, è che sono stati registrati casi di antibiotico-resistenza di un particolare tipo di gonorrea, la Neisseria. L'emergere di ceppi resistenti ai farmaci minaccia l'efficacia dei trattamenti attuali, rendendo fondamentale enfatizzare la prevenzione e promuovere un uso responsabile degli antibiotici. Va ricordato che se non curata, la gonorrea può portare anche a gravi problemi di salute e all'infertilità sia negli uomini che nelle donne. Sifilide e clamidia Anche i casi di sifilide continuano a crescere in Europa. Nel 2023 ne sono stati segnalati più di 41mila, con un aumento del 13 per cento rispetto al 2022. La sifilide è più comune tra gli uomini, con sette uomini diagnosticati positivi per ogni donna. I tassi più alti sono stati osservati tra gli uomini di età compresa tra 25 e 34 anni e la maggior parte dei casi di sifilide è stata segnalata tra maschi che hanno rapporti con maschi. Tuttavia, rispetto al 2022, i tassi di sifilide sono aumentati anche tra le donne e in tutte le fasce di età. La sifilide non curata può causare complicazioni a lungo termine al cuore e al sistema nervoso, e per le donne rappresenta un rischio grave in caso di grravidanza, con possibili complicazioni anche gravi per il feto. Nonostante un rallentamento nell'aumento delle notifiche di clamidia nel 2023, questa rimane la malattia batterica più segnalata in Europa. Lo scorso anno sono stati segnalati più di 230mila casi, con un aumento del 13 per cento rispetto al 2014. L'infezione continua a colpire in modo sproporzionato rispetto alle altre fasce di età i giovani, con i tassi più elevati tra le donne di età compresa tra 20 e 24 anni. In Italia Anche in Italia i numeri delle infezioni sessualmente trasmissibili sono in aumento. Nonostante la percentuale ogni 100mila abitanti sia tra le più basse in Europa sia per la diffusione della gonorrea che della sifilide , la prima negli ultimi cinque anni è quasi triplicata e la seconda è aumentata di più del 40 per cento. Caratteristica nazionale è la maggiore diffusione di queste infezioni nella popolazione maschile, che in entrambi i casi è di 10 volte maggiore rispetto a quella femminile. L'Ecdc auspica l’adozione di misure proattive per affrontare l’aumento di malattie sessualmente trasmissibili e raccomanda l'uso costante del preservativo - presidio sanitario fondamentale per la prevenzione - per il sesso vaginale, anale e orale oltre a una comunicazione aperta e onesta sulla salute sessuale con i partner. L’uso del preservativo è quanto mai importante nei casi di partner sessuali nuovi, dal momento che la maggior parte delle infezioni non presenta sintomi nei primi stadi della malattia. Le persone che manifestano sintomi di infezioni sessualmente trasmissibili - dolore durante la minzione, perdite dal pene, dalla vagina o dall'ano o dolore nella parte inferiore dello stomaco - sono, invece, fortemente consigliate a sottoporsi ai test.

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