Morbillo, più di mille casi nel 2024 in Italia. L’Europa in allerta

Un anno fa gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità hanno inarcato il sopracciglio nel vedere i casi di morbillo passare dai 15 del 2022 ai 43 del 2023. Oggi strabuzzano gli occhi nel constatare che il dato è schizzato a 1045 contagi. Dopo ciò a cui abbiamo assistito recentemente, con milioni di contagi di Covid-19, poco più di mille casi in un anno non sembrano un dato allarmante ma l’aumento è decisamente significativo e per di più corrisponde a un andamento simile in altri Paesi europei. Il morbillo è molto contagioso, può essere molto pericoloso - anche con esiti letali - soprattutto per i più piccoli e può creare complicazioni non indifferenti anche negli adulti. Complicazioni, peraltro, facilmente evitabili con la vaccinazione. Le regioni e le stagioni Ci sono sensibili variazioni sia geografiche che temporali nella distribuzione dei casi di morbillo segnalati nel 2024. La stagione peggiore è stata la primavera, quando si sono registrati quasi la metà dei casi dell’anno. Notevoli anche le differenze sul territorio, col maggior numero di casi assoluti riscontrati nel Lazio , ma con la Provincia autonoma di Bolzano che ha di gran lunga il peggior rapporto di casi per milione di abitanti: addirittura 67, contro i 35 del Lazio o i 18,1 della Campania, i 9 della Puglia, meno di 2 del Piemonte e della Sardegna e dell’assenza di contagi in Valle d’Aosta, Umbria e Molise. In nove casi su dieci, chi ha contratto il virus non era vaccinato. Copertura vaccinale In parte le discrasie nei contagi a livello regionale si possono spiegare proprio con il tasso di copertura vaccinale di ogni regione e provincia autonoma. Bolzano guida sia la classifica di casi per milione di abitanti sia quella delle regioni col più basso tasso di vaccini somministrati alla popolazione . E la corrispondenza regge anche per la Sicilia, seconda per casi per milione di abitanti e anche per la peggiore percentuale di popolazione vaccinata . Sono molte ancora le regioni che non raggiungono l’obiettivo del 95 per cento di copertura vaccinale e quelle che devono recuperare più strada, oltre alle già menzionate, sono Liguria Puglia e Valle d’Aosta . Ripercorrendo la casistica degli ultimi dodici anni, si può vedere come l’introduzione della vaccinazione obbligatoria anti-morbillo - legiferata nell’anno peggiore dei tempi recenti, il 2017, quando si verificarono più di 5mila casi - sia coincisa con una riduzione dei casi, che nel giro di un paio di anni si erano attestati a livelli decisamente inferiori a mille. In Europa il problema è rumeno E purtroppo quello italiano non è un caso isolato in Europa. I casi riportati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie , sono passati dai 2.362 del 2023 agli oltre 17mila del 2024. I numeri più impressionanti vengono dalla Romania, dove negli ultimi dodici mesi sono stati riportati 9.502 casi, quasi 700 per milione di abitanti. Anche per la casistica continentale la maggior parte dei contagi è avvenuta in pazienti che non avevano, o non avevano completato, il ciclo di vaccinazioni. E anche nel caso della Romania, come per Bolzano, c’è una evidente corrispondenza tra casi, contagi per milione di abitanti e copertura vaccinale. In Romania solo il 78 per cento della popolazione ha fatto la prima dose e solo il 62 ha completato il ciclo vaccinale, e l’epidemia di morbillo ha causato l’anno scorso 12 vittime, le uniche europee a parte una in Irlanda. La copertura vaccinale in Unione europea è in media sotto l’obiettivo del 95 per cento . Solo tre Paesi lo rispettano: l’Ungheria , il Portogallo e Malta. L’Italia ha raggiunto l’obiettivo solo per quel che riguarda la prima dose mentre sulla seconda - che fornisce la copertura completa - siamo ancora fermi all’85 per cento.

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