Corsa al monoclonale contro il virus sinciziale: una guida sul nuovo farmaco

Sta per partire la campagna vaccinale contro l’influenza stagionale e il Covid, mentre cresce la preoccupazione per il virus respiratorio sinciziale, responsabile dell’80% delle bronchioliti e del 40% delle polmoniti in età prescolare con rischi seri di ospedalizzazione e ricoveri in terapia intensiva. In questi giorni il Ministero della Salute sta cercando una soluzione per rendere gratuito per i neonati, in tutto il Paese, un anticorpo monoclonale, il Nirsevimab. Il farmaco, somministrato in un’unica dose, viene utilizzato come profilassi nel primo anno di vita e il bacino potenziale è di 350mila bambini. In Lombardia il farmaco sarà offerto gratuitamente dalla fine di ottobre. Abbiamo intervistato Gianvincenzo Zuccotti , direttore di pediatria dell’Ospedale dei bambini Buzzi di Milano. Il virus respiratorio sinciziale può colpire tutte le età. Negli adulti e nei bambini sani si risolve con una banale infezione delle prime vie aeree, con raffreddore e uno stato influenzale. Ogni anno da metà novembre con l’inizio della circolazione del virus respiratorio sinciziale tanti bambini entro i primi due anni di vita si rivolgono ai pediatri di famiglia e ai pronto soccorso per la comparsa, dopo un iniziale raffreddore, di difficoltà respiratorie e di alimentazione. Che sta succedendo? Questa infezione non ha una terapia specifica ma solo di supporto, antipiretici in caso di febbre e suggerimenti per superare le difficoltà a nutrirsi. In alcuni bambini quando le difficoltà aumentano e quando ci sono difficoltà respiratorie si rende necessario il ricovero. Si tratta di bambini nati prematuramente o con altre patologie? Sicuramente questi bambini, prematuri, cardiopatici, immunodepressi e broncodisplasici sono a maggior rischio. Ma in realtà l’80% dei bambini che ricoveriamo per questa infezione sono nati a termine e sono bambini sani. Cosa può provocare il Vrs? I bambini vengono ricoverati quando necessitano di supporto di ossigeno e devono essere nutriti per via endovenosa. Quanto dura in media un ricovero? Può durare anche 7 giorni, quando tutto si risolve nel reparto di pediatria. A volte quindi si rende necessario il passaggio in terapia intensiva? Purtroppo sì. Questo riguarda prevalentemente bambini con fragilità ma non solo. La terapia intensiva significa l’uso di caschi per ossigenazione, e, nei casi più estremi, anche l’intubazione. A questo punto il ricovero è più lungo e si arriva a due settimane. Questi bambini hanno maggior rischio nella crescita di avere problemi polmonari? Sì. Soprattutto quando questa infezione viene contratta nelle prime settimane di vita. Sono bambini che tendono a soffrire, negli anni successivi, di bronchiti asmatiche che possono poi evolvere in asma bronchiale. L’anticorpo monoclonale è efficace? Come viene somministrato? Avevamo già disponibile un anticorpo monoclonale che fino a oggi è stato usato nei bambini fragili con una somministrazione mensile intramuscolare. Questo nuovo anticorpo monoclonale invece viene somministrato per via intramuscolare una sola volta e garantisce una protezione per almeno 5 mesi, tutta la stagione influenzale. Che efficacia ha? In Europa dove è stato già usato, così come negli Stati Uniti, ha dimostrato una efficacia dell’80%. Questo significa ridurre il carico di lavoro negli studi dei pediatri e nei pronto soccorso e di conseguenza nei reparti pediatrici e nelle terapie intensive, che potranno dedicare le degenze alle altre patologie che spesso vanno in sofferenza durante la ciroclalzione di questi virus. Lei dirige l’ospedale dei bambini di Milano Buzzi, che è risultato nell’ultima classifica degli ospedali specialistici mondiali al 46esimo posto al mondo, terzo in Italia. La Lombardia ad oggi è tra le regioni in cui verrà somministrato gratuitamente a tutti i nati del 2024 a partire dal primo di novembre. Come vi siete organizzati e dove avverranno le somministrazioni? Per i nati dal primo novembre 2024 la somministrazione facoltativa avverrà nel punto nascita prima della dimissione. Verrà proposta a tutti gratuitamente e non necessita di un richiamo. Per i nati dal gennaio 2024 la somministrazione avverrà presso i pediatri di famiglia che si sono già attivati per informare e raccogliere le adesioni tra gli assistiti. Si può somministrate insieme al vaccino antinfluenzale e insieme agli altri vaccini? Sotto i sei mesi non si somministra il vaccino antinfluenzale, ma per tutti gli altri vaccini della prima infanzia possono essere somministrati insieme all’anticorpo monoclonale. Non sono stati riportati, negli studi e nella prassi, effetti collaterali degni di rilievo. La Spagna, per esempio, lo usa già da un anno. L’anticorpo verra somministrato anche dopo il primo anno di età? Per i bambini fragili cardiopatici, immunodepressi e broncodisplasici è prevista la somministrazione di questo anticorpo anche nel secondo anno di vita e sempre all’inizio della stagione influenzale. Questo sarà in carico ai centri che li seguono.