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Influenza, rischio infarto aumenta 6 volte a 7 giorni dall'infezione

Salute e Benessere

L'ipotesi è stata rivelata da uno studio presentato al Congresso Europeo di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ECCMID 2023) a Copenhagen

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Uno studio condotto da Annemarijn de Boer presso il Julius Center for Life Sciences and Primary Care UMC di Utrecht, ha rilevato che contrarre l'influenza potrebbe aumentare di sei volte rispetto a una condizione normale, la possibilità di avere un attacco cardiaco nella settimana successiva all'infezione.

La correlazione tra infarto e influenza

Lo studio ha in particolare rilevato che le persone a cui è stata diagnosticata l'influenza hanno una probabilità sei volte maggiore di avere un attacco cardiaco nella settimana successiva al test del virus rispetto all'anno precedente o a quello successivo all'infezione. Il collegamento tra influenza e infarto è già stato fatto in passato, in uno studio canadese del 2018 su persone ricoverate per infarto. Il nuovo studio ha tenuto conto dei risultati di test provenienti da 16 laboratori dei Paesi Bassi (che coprono circa il 40% della popolazione), insieme a registri di morte e ospedalieri per produrre un quadro più completo.

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I numeri dello studio

Gli esperti hanno analizzato i dati relativi a 26.221 casi di influenza confermati dai laboratori tra il 2008 e il 2019; 401 persone hanno avuto almeno un attacco cardiaco (infarto del miocardio) entro un anno dalla diagnosi di influenza (419 attacchi cardiaci in totale). Dei 419 attacchi cardiaci, 25 si sono verificati nei primi sette giorni dopo la diagnosi di influenza, 217 nell'anno precedente la diagnosi e 177 nell'anno successivo alla diagnosi di influenza (esclusi i primi sette giorni). Circa un terzo degli individui (139/401) è morto, per cause diverse, entro un anno dalla diagnosi di influenza. I ricercatori hanno calcolato che le persone avevano una probabilità 6,16 volte maggiore di avere un attacco cardiaco nei sette giorni successivi alla diagnosi di influenza rispetto all'anno precedente o successivo. Il virus dell'influenza è noto per aumentare la coagulazione (la "viscosità" o coagulazione del sangue), si pensa che questo, insieme all'infiammazione che fa parte della risposta immunitaria dell'organismo contro il virus, possa indebolire le placche di arteriosclerosi accumulate nelle arterie favorendone la rottura. Se una placca si rompe, può formarsi un coagulo di sangue che blocca l'afflusso di sangue al cuore e provoca un infarto.

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