Lo ha dichiarato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in un video a commento dei dati settimanali relativi al consueto monitoraggio Covid-19. "Si osserva ancora un leggero aumento del tasso di incidenza e dell'Rt", ha aggiunto
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"Questa settimana si osserva ancora un leggero aumento del tasso di incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese e l'incidenza si fissa a 353 casi per 100mila abitanti. Anche l'Rt mostra un lieve incremento e siamo a 0,88, quindi ancora al di sotto della soglia epidemica". Lo ha dichiarato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in un video a commento dei dati relativi al monitoraggio settimanale sulla diffusione del Covid-19 in Italia. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)
La situazione negli ospedali
Quanto alla situazione negli ospedali, Rezza ha spiegato che "il tasso di ospedalizzazione in area medica è all'11%, e in terapia intensiva al 2,5%. Anche in questo caso vediamo quindi un leggero aumento delle ospedalizzazioni, anche se si rimane ben al di sotto di ogni soglia di criticità".
Iss: l'8 novembre Omicron al 99,8%, BA.5 dominante
Intanto, l'Istituto superiore di sanità ha pubblicato i risultati dell'ultima flash survey
sulla mutazione del coronavirus Sars-Cov-2 nel nostro Paese, realizzata
con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con
il ministero della Salute e i laboratori regionali. È emerso che in
Italia, alla data dell'8 novembre scorso, la variante Omicron "aveva una
prevalenza stimata al 99,8%, con la sottovariante BA.5 largamente
predominante e una quota di ricombinanti omicron/omicron, costituita
dalla sola XBB.1, pari al 2,4%". In particolare, come viene evidenziato
nella relazione tecnica della flash survey, è stato osservato un aumento
significativo nella Penisola delle sottovarianti BQ.1, anche nota come
Cerberus, e XBB, già denominata Gryphon.
Nello specifico, "BQ.1 è
pari ad un terzo del totale dei campioni sequenziati, ovvero 1490
(30.7%). XBB ha invece toccato una prevalenza del 2.4%". Tali
sottovarianti, sono da monitorare "con grande attenzione" perchè "a
maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale
evasione della risposta immunitaria", ha concluso l'Iss.