È l'obiettivo sul quale si stanno confrontando le organizzazioni di ricerca in questo campo provenienti da 5 Paesi, presenti al 38esimo Congresso del Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla Ectrims 2022
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Verso un piano globale della ricerca sulla Sclerosi multipla, con il coinvolgimento delle principali associazioni di Italia, Stati Uniti, Inghilterra, Canada e Australia, con un finanziamento complessivo di circa 100 milioni di euro l'anno. Se ne sta discutendo al 38esimo Congresso del Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla Ectrims 2022, in corso ad Amsterdam, dove si sono riunite le organizzazioni di ricerca in questo settore provenienti dai diversi Paesi. Lo ha annunciato il presidente della Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism) Mario Battaglia, in un'intervista all'Ansa.
"Il piano è in via di definizione"
Il Piano globale, "è in via di definizione: vogliamo creare una sinergia massima tra tutte le associazioni che si occupano di Sm
per ottimizzare gli sforzi", ha spiegato Battaglia, per poi
sottolineare: "È un piano a 360 gradi che punta alla comprensione delle
cause della malattia, della sua evoluzione e del danno determinato al
sistema nervoso, con l'obiettivo di arrivare a bloccarlo e ripararlo. Ma
si guarda anche al benessere del paziente, ovvero a tutti gli approcci
che gli permettono di stare meglio, inclusa la riabilitazione".
Il
presidente Fism ha inoltre riferito che le organizzazioni dei 5 Paesi
"hanno annunciato un impegno pari a 60 milioni di euro di finanziamento
al 2026 per la ricerca sulle forme progressive di Sm, quelle che
attualmente dispongono di minori opzioni terapeutiche".
Il Registro italiano conta ora 80mila pazienti
Nel corso del congresso sarà presentato anche lo stato del Registro italiano Sclerosi multipla, insieme agli altri registri europei. "Il Registro italiano conta ora 80mila pazienti e si tratta del Registro con il numero maggiore di pazienti in Europa", ha riferito Battaglia. Il vantaggio fondamentale, ha poi chiarito, "è che questo ci consente di disporre di cruciali dati di ricerca e di sanità pubblica. Dal punto di vista della ricerca, i Registri consentono infatti un monitoraggio dell'effetto dei farmaci nel mondo reale, ovvero attraverso un monitoraggio su oltre 100mila pazienti nei vari paesi, numero che va ben oltre le poche centinaia di malati presenti negli studi". Ad oggi "disponiamo di farmaci per rallentare o bloccare la progressione della malattia, ma per il futuro l'obiettivo è lavorare di più sulle forme progressive di Sm mirando alla "riparazione" del danno neurologico e numerosi", ha concluso il presidente Fism.