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Covid, vaccino bivalente come dose di richiamo per gli over 12

Salute e Benessere

“Dobbiamo essere pronti ad affrontare il Covid-19”. Lo comunica una nota del ministero della Salute. In Italia continuano a calare i contagi

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Il ministero della Salute ha fatto sapere, tramite una nuova circolare, che il vaccino bivalente MRns è raccomandato come dose di richiamo per tutti i soggetti d’età superiore ai 12 anni. Mentre calano i contagi e arrivano nuovi booster, approfondiamo la situazione epidemiologica in Italia. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICHE DEI CONTAGI)

A chi spetta il richiamo

Con una nota, il ministero della Salute ha fatto sapere che “come dose di richiamo, nei soggetti di età superiore a 12 anni, che abbiano almeno completato un ciclo primario di vaccinazione anti-Covid-19”, il vaccino bivalente a Rna messaggero è raccomandato contro il ceppo del virus SarsCoV2, e contro la variante Omicron BA.1. Con i ragazzi tornati sui banchi, come in Alto Adige, e altri pronti a partire, c’è massima attenzione all’aumento dei contagi. Nonostante in classe non sia più obbligatoria la mascherina, e la Dad sia stata eliminata, non mancano le raccomandazioni da parte delle Istituzioni. “Si avvicina l'autunno e dobbiamo essere pronti ad affrontare il Covid-19 che rappresenta ancora una sfida. I vaccini sono una leva cruciale per proteggere i più fragili. Tutti i Paesi e le Istituzioni internazionali devono agire in modo coordinato e deciso per sostenere le campagne anche con i vaccini aggiornati e per contrastare la disinformazione”, ha per l’appunto ricordato Roberto Speranza, ministro della Salute, nel suo intervento al vertice dei ministri della Salute Ue a Praga.

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Calo dei contagi

Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia, è intervenuto sul dibattito dei contagi spiegando l'andamento degli ultimi mesi dell'epidemia in Italia. Secondo l’esperto, nonostante si rilevi un calo dei casi Covid pari al 20% a settimana, è difficile fare previsioni sul futuro, per questo è necessario adottare ancora precauzioni, come le mascherine. “A inizio giugno c'è stata la crescita dei contagi che ha avuto il massimo a metà luglio, poi da metà luglio i casi sono diminuiti fino a Ferragosto. Per una decina di giorni siamo rimasti più o meno allo stesso livello, adesso i contagi stanno ricominciando a scendere. La mia interpretazione è che alla curva di discesa più o meno regolare, si sono aggiunti pochi casi, dovuti ai maggiori assembramenti per le vacanze. L’altro aspetto sicuramente che non riusciamo a stimare è che probabilmente si è molto diffusa la situazione di coloro che si autodiagnosticano la positività, ma non la dichiarano. Ma quanti siano non lo sappiamo. C'è da dire che la percentuale di soggetti che vanno in ospedale o in terapia intensiva ha una proporzione simile ai contagi, probabilmente queste irregolarità ci sono ma non sono determinanti per incidere sulla curva. I decessi decrescono più o meno regolarmente in proporzione alla decrescita dei contagi di quattro settimane prima”, ha dichiarato Cislaghi. Nonostante i rischi, è bene continuare ad adottare semplici precauzioni, evitando gli eccessi di paure. Sul futuro “non ci sono sono segnali che possano far dire come sarà l'andamento delle prossime settimane. Sappiamo dal passato che frequentare gli ambienti chiusi, che magari non sono areati, possono favorire il contagio, non solo del Covid, ma anche dell’influenza”, ha concluso.

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