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Giornata mondiale del cervello, passi avanti nella cura dei tumori

Salute e Benessere
©Getty

Un recente studio dell’Institute of Medical Science Hospital dell’Università di Tokyo ha dimostrato l’efficacia di un trattamento contro i glioblastomi

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Il 22 luglio si celebra la giornata mondiale del cervello, una ricorrenza organizzata dalla World Federation of Neurology che mira a sensibilizzare la popolazione sulle patologie neurologiche e neurodegenerative, oltre a migliorare la conoscenza di queste malattie. Il tema di quest’anno, “Brain Health for All” (salute del cervello per tutti), si inserisce alla perfezione in questo contesto. Wolfgang Grisold, il presidente della World Federation of Neurology, spiega che le malattie celebrali “sono la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte”. Per questi motivi è importanze “evidenziare la necessità di una salute cerebrale di qualità a livello globale, garantendo l’accesso a diagnosi e cure appropriate e tempestive per tutti”.

 

In occasione della giornata mondiale del cervello 2022, la World Federation of Neurology ha organizzato un webinar gratuito incentrato su cinque messaggi chiave: consapevolezza (relativa al fatto che la salute del cervello è vitale per il benessere mentale, sociale e fisico), prevenzione, advocacy, istruzione e accesso. Un accesso equo alle risorse, al trattamento e alla riabilitazione è essenziale per gli esperi della salute del cervello.

Passi avanti nella cura dei tumori cerebrali

La data odierna rappresenta l’occasione migliore per ribadire l’importanza degli studi che puntano a capire come migliorare il benessere del cervello. Uno dei più recenti è stato condotto dall’Institute of Medical Science Hospital dell’Università di Tokyo e riguarda un trattamento basato sull’uso di un virus geneticamente modificato che sarebbe in grado di rallentare la crescita del glioblastoma, uno dei tumori più aggressivi che colpiscono il cervello. Dai risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Nature Medicine, emerge che i ricercatori hanno concentrato i loro sforzi sui virus oncolitici, degli agenti virali che infettano e uccidono le cellule tumorali. In particolare, hanno apportato delle modifiche genetiche dal virus dell’Herpes labiale, l’Herpes Simplex Virus di tipo 1, per aumentare l’affinità con le cellule tumorali e la capacità di stimolare una risposta del sistema immunitario. 

 

Il trattamento, che prevede fino a sei somministrazioni del virus direttamente nel tumore, è stato sperimentato su 19 pazienti con glioblastoma che, nonostante avessero effettuato le cure standard, avevano un residuo o una ripresa della malattia. Lo studio si è rivelato efficace, soprattutto perché ha aumentato le speranze di vita dei partecipanti di circa 20 mesi (in media). Alcuni pazienti erano ancora vivi a quattro e cinque anni di distanza dal trattamento, ma avevano dei tumori di dimensioni inferiori rispetto a chi ha perso la vita dopo un anno. “Il trattamento precoce può essere giustificato per ottenere un’elevata efficacia e potenzialmente ottenere una cura”, scrivono i ricercatori. Lo scorso anno il trattamento ha ricevuto l’approvazione condizionata da parte delle autorità giapponesi.

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