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Giornata sollievo 2022, per terapia del dolore ancora gap tra Regioni

Salute e Benessere
©Ansa

Si celebra il 29 maggio ed è finalizzata a sensibilizzare la società civile al vissuto del sollievo dal dolore, sia fisico che emotivo

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Il 29 maggio ricorre la Giornata nazionale del Sollievo 2022. Instituita nel 2001, e co-promossa dal ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti”, la ricorrenza è finalizzata a sensibilizzare la società civile al vissuto del sollievo dal dolore, sia fisico che emotivo. Come sottolineato dal presidente della Fondazione nazionale Gigi Ghirotti onlus, Vincenzo Morgante, in occasione della presentazione al ministero della Salute della 21esima Giornata nazionale del Sollievo, sono oltre mezzo milione gli italiani che hanno bisogno di cure palliative e milioni sono in una condizione che richiederebbe terapie del dolore,  ma, a ventidue anni dall'approvazione della legge 38 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore", restano ancora forti le differenze tra le Regioni e per molti pazienti la ricerca di centri e percorsi specifici di assistenza diventa "una Odissea".

Differenze territoriali: al Centro-sud mancano servizi

"Alcuni passi decisivi in avanti sono stati compiuti per la diffusione delle cure palliative, ma siamo ancora indietro nell'implementazione delle reti della terapia del dolore sul territorio. Per questo chiediamo la creazione di unità cliniche ambulatoriali della terapia del dolore, l'avvio di campagne di sensibilizzazione sul dolore cronico e corsi di formazione e aggiornamento sul dolore cronico rivolti ai medici", ha aggiunto, sottolineando come una delle maggiori criticità sia proprio rappresentata dalle differenze territoriali: "Al Centro-sud questi servizi mancano e ciò significa che per tanti malati, soprattutto oncologici, la ricerca di terapie del dolore e assistenza ad hoc si trasforma in una "Odissea" e alla fine molti sono costretti a rivolgersi a strutture private". La situazione però sembra destinata a cambiare anche perché, come ha precisato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, "oggi c'è una maggiore disponibilità economica e più fondi, grazie al Pnrr e all'innalzamento del Fondo sanitario nazionale".