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Covid, Agenas: risale al 14% l'occupazione dei reparti, intensive ferme al 5%

Salute e Benessere
©Ansa

Lo segnala il report, datato 22 marzo, dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Facendo un confronto con dodici mesi fa, l’occupazione nei reparti ospedalieri di area medica era al 42%, mentre quella delle terapie intensive al 39%

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In Italia, l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica o “non critica” da parte di pazienti positivi al Covid-19 risale al 14%, rispetto al precedente monitoraggio, mentre un anno fa era al 42%. Lo indicano i dati, aggiornati al 22 marzo, dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), secondo cui, nell’arco di 24 ore, questo dato è cresciuto in 9 Regioni, con valori superiori alla soglia del 20% in Calabria (al 34%), Umbria (29%), Basilicata (27%), Sicilia (25%), Puglia, Sardegna e Marche (21%).

L’occupazione delle terapie intensive

Per quanto riguarda, invece, l'occupazione delle terapie intensive, invece, il dato risulta attualmente stabile al 5% a livello nazionale, rispetto a quello del 39% registrato esattamente un anno fa. Percentuale, dunque, che risulta sotto la soglia del 10% in tutte le Regioni.

Il dettaglio a livello regionale

Agenas, sul proprio sito, ha diffuso come di consueto il dettaglio, specificando i dati a livello regionale. Considerando l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero la percentuale è scesa in 5 Regioni, ovvero Basilicata (ora al 27% rispetto al monitoraggio precedente), Friuli-Venezia Giulia (10%), Molise (14%), Umbria (29%), Valle d'Aosta (11%). Lo stesso dato, invece, risulta in risalita in 9 Regioni o province autonome. Si tratta di Campania (ora al 15% rispetto al report precedente), Emilia-Romagna (11%), Liguria (15%), Pa di Bolzano (14%), Puglia (21%), Sardegna (21%), Sicilia (25%), Toscana (15%) e Veneto (8%). Infine, risulta stabile nelle altre 7 Regioni, cioè Abruzzo (al 20%), Calabria (34%), Lazio (17%), Lombardia (9%), Marche (21%), Provincia Autonoma di Trento (8%) e Piemonte (8%). Considerando poi le terapie intensive, sempre a livello giornaliero, l’occupazione è stata certificata in crescita in Regioni quali Basilicata (5%) e Puglia (6%) mentre è diminuita in Lombardia (2%), Provincia Autonoma di Bolzano (al 5%), Sardegna (9%), Umbria (6%). Lo stesso dato, infine, è stabile in 14 Regioni o Pa. In particolare, si tratta di Abruzzo (al 7%), Calabria (6%), Campania (6%), Emilia-Romagna (6%), Friuli-Venezia Giulia (2%), Lazio (8%), Liguria (4%), Marche (2%), Provincia Autonoma di Trento (1%), Piemonte (4%), Sicilia (7%), Toscana (6%) e Veneto (3%).

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