Lo ha dichiarato l'immunologo Guido Silvestri, professore della Emory University. "Spero non succeda mai, però dobbiamo esser preparati. E il modo migliore è insistere con le vaccinazioni anti-Covid", ha aggiunto
"Il rischio più grosso è che il prossimo autunno arrivi una variante che mantenga l'aggressività infettiva di Omicron, ma riacquisti anche la capacità di danneggiare il polmone di Delta". Lo ha dichiarato l'immunologo Guido Silvestri, professore della Emory University, in un'intervista a Repubblica, commentando l'andamento della pandemia di Covid-19. "Spero non succeda mai, però dobbiamo esser preparati. E il modo migliore è insistere con i vaccini", ha aggiunto, per poi sottolineare che a suo parere non saranno più necessarie le chiusure perché "abbiamo" ormai "gli strumenti medici per controllare il virus, a patto di convincere tutti ad usarli". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Silvestri: "Omicron è meno capace di infettare il polmone profondo"
In riferimento alla variante Omicron del Sars-CoV-2, Silvestri ha poi spiegato che i risultati di diverse ricerche sembrano evidenziare come il nuovo ceppo di coronavirus si replichi soprattutto nelle vie respiratorie superiori.
"Omicron è meno capace di infettare il polmone profondo. Diciamo che è bravissima a colpire l'apparato respiratorio superiore, ma è zoppa quando si tratta di attaccare il polmone. Questo spiega anche il quadro clinico", ha osservato.
L'importanza di fare arrivare i vaccini in tutto il mondo
Diventerà come l'influenza, col vaccino annuale? "Spero proprio di sì - ha risposto -. Però dobbiamo monitorare e fare sorveglianza epidemiologica".
"La più grande fesseria che potremmo fare è pensare che il Covid sia andato via, perché con l'estate calano i casi nei Paesi occidentali, si riapre la società, e la gente smette di vaccinarsi. Poi a ottobre o novembre arriva una variante più brutta, magari dalla Thailandia, Madagascar o Argentina, e siamo tutti scoperti", ha poi avvertito l'immunologo, ribadendo a tal proposito l'importanza di fare arrivare i vaccini in tutto il mondo e "vaccinare i bambini, perché i gruppi scoperti sono i No Vax e i ragazzini".
"In futuro vaccino a ottobre, così inverno col massimo degli anticorpi"
Quanto alle previsioni sul futuro andamento dell’epidemia e sulla risposta, secondo Silvestri uno scenario possibile "è che ogni anno, verso giugno o luglio, si farà un inventario, dove circola il virus, quali sono le varianti. Si faranno rapidamente i vaccini Rna del caso con una produzione di massa, e poi a ottobre e novembre la campagna per le inoculazioni, così si passerà l'inverno col massimo degli anticorpi". Così, ha aggiunto, "si è protetti fino ad aprile o maggio, e poi arriva l'estate che è più tranquilla". "E un modello che già esiste, non si capisce perché dovrebbe scatenare tutte queste reazioni", ha concluso.