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Covid, la variante BA.2 di Omicron prende piede in Danimarca: cosa sappiamo

Salute e Benessere
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Al momento, "si sa ancora molto poco", ma "non ci si deve allarmare", perché essendo una sottovariante di Omicron "ha buona parte delle caratteristiche dell'originale", ha spiegato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova

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In Nord Europa, e in particolare in Danimarca,  sembra ormai aver preso piede una sottovariante di Omicron (BA.2), ribattezzata Omicron 2. Ma cosa sappiamo di questo ceppo del coronavirus Sars-CoV-2? In un'intervista all'Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, ha spiegato che, al momento, "si sa ancora molto poco", ma "non ci si deve allarmare", perché essendo una sottovariante di Omicron "ha buona parte delle caratteristiche dell'originale". Perciò è molto probabile che Omicron 2 "non buchi i vaccini proprio come la variante originale". "Rimane il concetto che i non vaccinati possono avere più problemi degli immunizzati ma sappiamo bene, da Omicron, che la malattia naturale ci protegge nei confronti delle forme di più gravi", ha aggiunto. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Pregliasco: "Dobbiamo capire quanto è diffusa e quali caratteristiche ha"

Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, ha inoltre ribadito che al momento non si hanno informazioni chiare sulla sua diffusione e sulle sue caratteristiche. La variante BA.2 appartiene allo stesso ceppo di Omicron, ma sembra distinguersi dalla "sorella maggiore" per alcune mutazioni della proteina Spike. "Speriamo che non abbia caratteristiche diverse, ma purtroppo è tutto da scoprire", ha aggiunto.

Mastroianni: "Investire di più nella sorveglianza e nel sequenziamento"

Sempre in riferimento alla cosiddetta variante Omicron 2, Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma, ha sottolineato che è normale che la variante Omicron si modifica ancora e che il problema delle "varianti ci sarà anche in futuro perché il coronavirus" Sars-CoV-2 "continuerà a mutare". Per questo, secondo Mastroianni occorre investire di più nella sorveglianza e nel sequenziamento, per capire l'impatto di ogni tipo di mutazione, "e avere fiducia nelle vaccinazioni, ad oggi efficaci".

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