L'immunologo dell'Università di Milano e membro del Cts, ospite di Sky TG24, ha parlato di terza dose, obbligo vaccinale, estensione del Green Pass e del ritorno sui banchi di scuola
“La terza dose partirà sicuramente da settembre e riguarderà la popolazione fragile, circa mezzo milione di persone”. Lo afferma a Sky TG24 Sergio Abrignani, immunologo dell'Università di Milano e membro del Cts. “È un programma relativamente facile dato il numero ridotto di persone”. Tra i fragili ci saranno chi ha subito un trapianto, i pazienti oncologico e gli immunodepressi. “Credo che per lo più la vaccinazione sarà con Pfizer e Moderna”, continua l'immunologo (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CORONAVIRUS).
“Terza dose per tutti, ma prima vaccinare con seconda”
Per tutti gli altri, l’ok per la terza dose arriverà a breve, dopo l’approvazione di Ema in Europa o di Aifa in Italia. È l’opinione di Abrignani, che ricorda: “Chiunque si intenda di vaccini sapeva già dall’inizio che sarebbero servite tre dosi. È così per quasi tutti i vaccini che facciamo in età neonatale. Per il Covid abbiamo iniziato con due dosi perché un anno fa eravamo in una situazione disperata: l’importante era iniziare a bloccare la pandemia”, sottolinea l’immunologo. “Probabilmente si partirà subito dopo aver messo al sicuro i fragili. Ma prima è necessario finire di vaccinare quante più persone con due dosi”, chiarisce.
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Obbligo vaccinale: “Nessuno ha la libertà di infettare gli altri”
"In linea di principio l’obbligo per il vaccino è l’unico modo per contenere la pandemia", chiarisce Abrignani. “Per questo io mi sono da subito detto favorevole a introdurre il vaccino obbligatorio”. Ma, chiarisce il membro del Cts, bisogna anche “essere realisti”. “A patto che si riesca a introdurre l’obbligo con una legge parlamentare in tempi stretti, bisogna poi pensare alla realizzazione: si manderanno infermieri e carabinieri casa per casa?”, si chiede Abrignani. “A mio modo di vedere l’estensione del Green pass è la cosa più plausibile. Nessuno ha la libertà di infettare gli altri, quindi con la certificazione si premia chi si è vaccinato dandogli la possibilità di partecipare alla vita comunitaria. Chi non vuole vaccinarsi starà in casa”, dichiara. A proposito dei mille medici che ad oggi non si sono ancora immunizzati, afferma: “Per i medici no-vax io propongo la radiazione dall’albo: hanno violato la prima regola aurea, quella di non nuocere”.
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Scuola: “Con la Delta serve la mascherina in classe”
Sulla proposta del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di togliere la mascherina in classe con la maggioranza dei vaccinati, Abrignani dichiara: “L’idea poteva avere senso qualche mese fa e, se avessimo ancora in circolazione la variante Alpha, credo che sarebbe stata accolta”. Il problema, sottolinea l’immunologo, è la variante Delta: “Sappiamo che un vaccinato su quattro può infettarsi, quindi potenzialmente infettare altri, anche se specialmente tra i giovani non c’è il rischio che sviluppi una forma grave”. Ma l’obiettivo è far diminuire la circolazione del virus: “Per questo al chiuso sarebbe meglio tenere la mascherina il più possibile. Usare i dispositivi di protezione, il distanziamento e l'areazione fanno diminuire le possibilità di infettarsi. Il vero obiettivo è tornare in presenza ed evitare la Dad e l’Italia lo sta facendo”, afferma Abrignani che conclude: “Siamo sulla buona strada per rendere il Covid endemico e con i vaccini e mantenendo le misure che abbiamo ci riusciremo”.