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Covid, Costa a Sky TG24: “La zona gialla non significa ricorrere a nuove chiusure”

Salute e Benessere

Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, intervenendo a “Timeline” e a proposito della possibilità che Sardegna o, soprattutto, Sicilia tornino in zona gialla. “Passare in zona gialla significa sostanzialmente reintrodurre le mascherine all’aperto e il limite dei quattro posti a sedere nel solito tavolo per quanto riguarda i locali al chiuso. Tutto il resto rimane invariato: assolutamente nessun lockdown o coprifuoco”, ha spiegato

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L'Italia è attualmente tutta in zona bianca, ma Sardegna e Sicilia, in base ai nuovi criteri per il passaggio nella fascia di rischio superiore, sono le due Regioni più vicine a ritornare in zona gialla. Lo ha confermato, intervenendo a “Timeline” su Sky TG24, anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ha spiegato cosa significherà, nello specifico, questo possibile cambiamento. “I dati ci indicano che, probabilmente, ci potrebbe essere un passaggio in zona gialla di alcune Regioni, una su tutte la Sicilia. Però anche sotto questo aspetto dobbiamo fare una riflessione: ad oggi, così come previsto, e con anche la modifica dei parametri che abbiamo fatto circa un mese fa, passare in zona gialla significa sostanzialmente reintrodurre le mascherine all’aperto e il limite dei quattro posti a sedere nel solito tavolo per quanto riguarda i locali al chiuso. Tutto il resto rimane invariato: assolutamente nessun lockdown o coprifuoco”, ha spiegato.

Zona gialla “non preclude il percorso di ritorno graduale alla normalità”

Dunque, anche con il ritorno alla zona gialla, “tutte le attività sostanzialmente sono permesse: il passaggio al giallo non preclude il percorso di ritorno graduale alla normalità”, ha continuato Costa. “Credo che sia stata l’introduzione del Green pass come elemento di garanzia a permetterci, anche qualora una Regione passasse in zona gialla, di non operare con chiusure o con passi indietro: dico oggi grazie all’introduzione del Green pass”, ha poi sottolineato ancora.

“Un errore tenere le discoteche chiuse”

Tra i temi toccati nel corso del suo intervento, Costa ha parlato anche della situazione che riguarda le discoteche. “Per quanto mi riguarda la coerenza rappresenta un valore. Mi rendo conto che siamo in presenza di un governo con sensibilità diverse, e a volte non è stato facile trovare una sintesi, ma per quanto concerne l’apertura delle discoteche, a mio avviso, abbiamo fatto un errore”, ha ammesso. “Sarebbe stato opportuno, una volta stabilito che il Green pass era uno strumento a garanzia della sicurezza e della tracciabilità, riaprire gradualmente le discoteche”, ha proseguito il sottosegretario alla Salute. “Quando al governo ci sono sensibilità diverse ognuno cerca ovviamente di fare prevalere la propria posizione. La mia era quella di aprire le discoteche, e con il Green pass questo significava da un lato garantire a certe attività di poter riprendere, appunto, la loro attività, e contestualmente poter gestire meglio quei fenomeni di autogestione che invece continuiamo a vedere e nei confronti dei quali siamo talvolta impotenti”, ha proseguito. Questa la posizione di Costa, dunque, che ha confermato come “all’interno del governo è prevalsa la soluzione di non prevedere la riapertura delle discoteche ma lo stanziamento di risorse per, ovviamente, sostenere questo comparto”.

Con le discoteche aperte una “sorta di screening”

In sostanza, e a distanza di settimane, secondo Costa “sarebbe stato più opportuno una riapertura graduale, perché pensiamo solo a quanti tamponi avremmo potuto fare ai tanti ragazzi che volevano entrare in discoteca e quanti positivi potevamo trovare, scoprire ed isolare: poteva anche venire fuori una sorta di screening in alcune realtà del nostro Paese”, ha concluso. “Prendo atto che la mia posizione, condivisa con il collega Sileri, all’interno del governo non ha trovato il giusto sostegno per essere condivisa e portata avanti”, ha quindi sottolineato.

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