Il governo ungherese ha dato il via libera al vaccino sviluppato da CanSino Biologics, un'azienda cinese attiva nel settore della farmaceutica, fondata nel 2009 a Tianjin. Si tratta del terzo Paese in assoluto nel mondo ad approvare questo specifico vaccino, dopo Messico e Pakistan
L'Ungheria è diventato il primo Paese europeo ad approvare il vaccino “Ad5-nCoV”, sviluppato da CanSino Biologics, un'azienda cinese attiva nel settore della farmaceutica, fondata nel 2009 a Tianjin. Si tratta del terzo Paese in assoluto a dare il via libero a questo specifico vaccino, dopo Messico e Pakistan.
L’approvazione per l'uso di emergenza
Il gruppo cinese, attualmente impegnato nello sviluppo e nella sperimentazione di un vaccino contro il Covid-19 in collaborazione con gli esperti dell'Istituto di Biotecnologia dell'Accademia di Scienze mediche militari cinese, ha ricevuto dunque l'approvazione per l'uso di emergenza anche nell’ambito dell’Ue, grazie all’Ungheria. Ad annunciarlo, è stato direttamente il gruppo di Tianjin, citando il via libera definitivo al vaccino, noto anche con il nome di “Convidecia”, arrivato da parte dell'Istituto nazionale ungherese per il farmaco, sulla scorta dei risultati preliminari della fase 3 dei trial clinici.
Le scelte nella campagna vaccinale del Paese
Prima del vaccino sviluppato da CanSino Biologics, l'Ungheria aveva concesso, di recente, il via libera anche al vaccino sviluppato dal gigante farmaceutico cinese Sinopharm. Secondo i risultati preliminari della fase più avanzata di test clinici, l'efficacia di questo vaccino monodose contro i casi sintomatici di Covid-19 è risultata pari al 65,28%, dopo 28 giorni dalla somministrazione, mentre è stata certificata pari al 68,83% a 14 giorni dall’inoculazione. Infine, per i casi gravi di coronavirus, il vaccino ha fatto rilevare dagli esperti un'efficacia pari al 90,98% e del 95,47% rispettivamente a 28 e 14 giorni dall'inoculazione stessa. Il governo ungherese aveva dato l’ok per iniziare la somministrazione del vaccino sviluppato da Sinopharm il 24 febbraio scorso. Lo stesso governo, tra l’altro, con l’obiettivo di integrare il proprio programma di vaccinazione, ha ottenuto finora l'accesso ai vaccini prodotti anche da Pfizer, Moderna, AstraZeneca oltre che al vaccino russo, Sputnik V.