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Vaccino Covid, Sileri a Sky TG24: "Campagna su larga scala solo primi di marzo"

Salute e Benessere

Lo ha dichiarato in un intervento a "Timeline" su Sky TG24 il viceministro alla Salute. "Dovremo usare le dosi che arriveranno con Moderna, circa un
milione e 5 in tre mesi, per somministrare la seconda dose", ha aggiunto

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"La campagna di vaccinazione inizierà su larga scala fine febbraio e i primi di marzo". Lo ha dichiarato in un intervento a "Timeline" su Sky TG24 il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, facendo il punto sull'andamento della campagna vaccinale anti-Covid in Italia, a fronte dei ritardi, annunciati da Pfizer e AstraZeneca, nelle consegne dei vaccini. (Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICI - Pillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate)
"Oggi ci sono poco meno di un milione e mezzo di persone vaccinate e con una singola dose sono prevalentemente i lavoratori sanitari", ha aggiunto.

 

Slitta la vaccinazione per gli over-80

 

Al momento, ha poi spiegato il viceministro alla Salute, "gli ultra ottantenni vaccinati sono solo una piccola goccia". "Dovremo usare le dosi che arriveranno con Moderna, circa un milione e 5 in tre mesi, per somministrare la seconda dose. Nel mentre , con le dosi che avanzano, va vaccinato il resto del personale sanitario e poi gli anziani", ha precisato Sileri, per poi sottolineare che per questi ultimi "si vedrà un numero importante di chiamate solo tra fine febbraio e i primi di marzo". "Se dovesse essere approvato anche il vaccino AstraZeneca avremo a disposizione più dosi per recuperare del tempo e avvantaggiarci”, ha aggiunto Sileri.

 

Sileri: "Ritardo Pfizer è superato. Problema è stato risolto"
 

In riferimento ai ritardi di Pfizer e nella fornitura dei vaccini anti-Covid, Sileri ha commentato: “Il ritardo di Pfizer è superato, consegneranno nella prossima settimana il numero di dosi attese, poi verrà fatto il recupero di quelle mancanti. Il problema si è risolto". "Quello che serviva a Pfizer era uno stop di alcuni giorni per potenziare il ciclo produttivo dei vaccini, ben venga uno stop, purché breve, se poi riusciremo ad avere più dosi rispetto a quelle preventivate”, ha aggiunto il viceministro alla Salute. Parlando dell’utilizzo delle dosi che potrebbero arrivare dall’approvazione del vaccino di AstraZeneca, Sileri ha spiegato che “parlare di AstraZeneca oggi è prematuro. L’Ema dovrebbe pronunciarsi intorno al 29 gennaio. Impegnare quelle dosi prima di averle è prematuro". "Si può dire "se le avremo, faremo questo". Se il 29 verrà approvato sembra che le consegne inizieranno da metà febbraio, ma pare che le dosi siano inferiori rispetto all’atteso. Se la linea di produzione di AstraZeneca non consente di produrre quel numero di dosi non è colpa del governo italiano o dell’Europa”, ha aggiunto.

Sileri: "In Italia fortunati, varianti circolano meno"

 

In riferimento alle nuove varianti del Sars-Cov-2, Sileri ha poi dichiarato: “Stiamo affrontando la diffusione delle altre varianti con la stessa attenzione degli altri Paesi". "In Italia siamo probabilmente un po' più fortunati per due ragioni: la prima è che le varianti più aggressive, in termini di diffusione, in Italia circolano molto meno rispetto ad altri Paesi Nord europei, per prima l'Inghilterra. L’ingresso delle varianti è stato più contenuto. La seconda è che come cittadini abbiamo subito delle restrizioni più durature e più forti. Con meno esposizione c’è meno rischio di trasmissione del virus ma anche di creazione di eventuali varianti, che se anche dovessero generarsi troveranno meno ospiti in cui replicarsi e diffondersi”, ha precisato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Per il tracciamento delle varianti, ha poi spiegato Sileri, “al ministero si è creato un tavolo, serve un coordinamento che non sia solo italiano ma europeo, perché le varianti sono ovunque. Deve essere fatto il massimo sforzo per sequenziare quante più varianti”.

 

Sileri: "Lombardia? Troppa politica e poco giudizio tecnico"

 

Quanto alla discussione relativa ai dati della Lombardia, secondo Sileri “si è fatta troppa politica e poco giudizio tecnico". "Il problema è nato dalla trasmissione di alcuni dati che facevano una confusione in buona fede tra pazienti sintomatici e positivi asintomatici. Può succedere nella raccolta di dati. L’R0 è calcolato sui sintomatici, questo sbaglio ha determinato un ricalcolo dell'R0. Quando si parla di sanità non servono liti. Magari si fanno nell’ufficio di gabinetto, ma non serve farlo dinnanzi alla popolazione, perché si sente smarrita”, ha commentato il viceministro alla Salute.
 

Sardegna, Sileri: "Rivalutare il valore di R0, nei parametri ha troppo peso"

 

Nel corso dell'intervista, commentando la situazione epidemiologica in Sardegna, Sileri ha poi dichiarato: “In Sardegna vi sono delle catene di trasmissione in alcune aree, che inficiano il valore R0 tanto da dare un rischio elevato e far scattare la zona arancione. Servirà, dopo una settimana, una rivalutazione di questi dati, inserendo i 30 nuovi posti letto di terapia intensiva, e rivalutare il peso dell’R0". Nei parametri, secondo Sileri, l’R0 ha un valore troppo alto. "Credo nei 21 parametri, ci ho sempre creduto, ma penso che recentemente sia stato troppo peso all’R0. Questo è penalizzante, non solo per la Sardegna. Spero che l’Iss e i tecnici, magari d’accordo con le Regioni, possano trovare un accordo sul limite di questo parametro”, ha precisato il viceministro alla Salute.

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