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COVID-X, Humanitas partner del progetto Ue su Covid e tecnologia

Salute e Benessere

Un finanziamento da 4 milioni di euro per aziende e startup informatiche in grado di fornire data solution in grado di migliorare il processo di diagnosi, prognosi e follow up dei pazienti affetti da Sars-CoV2. L'ospedale milanese è unico partner clinico italiano del progetto della Commissione europea

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Sfruttare i dati clinici utili per leggere correttamente la pandemia da coronavirus Sars-CoV2 ai fini di una diagnosi e di un intervento clinico più rapido ed efficace. Mettere la tecnologia al servizio della lotta al virus, questo è l’obiettivo di COVID-X, il progetto finanziato con 20 milioni di investimenti dalla Commissione europea per la Ricerca e l’Innovazione tramite il fondo HORIZON2020, che vede tra i suoi partner Humanitas. COVID-X è un programma di accelerazione della durata di due anni, durante i quali verranno investiti 4 milioni di euro in progetti incentrati sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nell’analisi dei dati per fronteggiare la pandemia. Humanitas ha vinto il bando tra 250 proposte in gara e sarà l'unico partner clinico del progetto che coinvolgerà anche altri ospedali europei.

L'attenzione di Humanitas per la AI

“Negli ultimi anni abbiamo lavorato tantissimo sulla ricerca di intelligenza artificiale – spiega Victor Savevski, Chief innovation officer e direttore AI Center di Humanitas – grazie a questo lavoro siamo riusciti a creare un centro di intelligenza artificiale, un gruppo di lavoro multidisciplinare di data scientist, medici e manager con lo scopo di capire come poter fornire coi nostri dati un insight e un valore aggiunto ai medici in clinica e ricerca”.

La call to action per le startup

Ora l’azienda ospedaliera milanese è impegnata in un una importante call to action rivolta a single player (EU Tech SMEs / Start-Up) e multiplayer (Tech Provider che abbiano lavorato con Healthcare provider in grado di convalidare il progetto). I partecipanti dovranno presentare progetti sviluppati con tecnologia TRL 7+ che abbiano seguito le pratiche di marcatura CE per poter essere selezionati e ottenere un finanziamento di 100mila euro (in caso di single player) o 150mila euro (in caso di multiplayer). Le data solution candidate dovranno affrontare sfide specifiche o aperte relative alla diagnosi, alla prognosi o al follow-up dei pazienti COVID-19. “Stiamo ricevendo tantissime candidature ogni giorno, ogni ora, è una cosa molto interessante per le start up e per altri ospedali – prosegue Savevski -. In questi casi di pandemie o urgenze umanitarie o cliniche, bisogna capire come usare la tecnologia per essere a supporto, la nostra sfida è farlo in pochi mesi”.

Un processo di selezione rapido

Le aziende selezionate da un board internazionale di key opinion leaders riceveranno supporto tecnico, convalida etica e coaching aziendale, e avranno accesso a Covid-X Sandbox, una piattaforma creata dai partner di progetto che grazie all'incorporazione di diverse fonti dati su COVID 19 consentirà una efficace validazione delle soluzioni tecnologiche presentate delle stesse aziende per affrontare con maggiore efficacia tutte le fasi della malattia, dalla sua scoperta, al trattamento, fino al follow-up. “Non andiamo a sostituire nulla in questo senso – aggiunge Saveski - non andiamo a togliere o ad aggiungere qualcosa, proviamo a prendere modelli e organizzazioni già esistenti per creare un middleware che sia utile. Non interferiamo col medico e utilizziamo strumenti già certificati CE”.

L'importanza di integrare tecnologia e sanità

L’integrazione tra tecnologia e sanità appare una necessità sempre più impellente, e la pandemia di Covid non ha fatto che amplificare il problema: “Il problema più grosso nella sanità è l’integrazione dei sistemi, nessun sistema parla con l’altro, noi abbiamo creato un sistema che riesce a integrarsi con noi e con altri ospedali in Europa, un progetto rivolto al bene del pubblico europeo, durerà due anni e mezzo”. “Bisogna riuscire finalmente ad abilitare una serie di sistemi per entrare in un mondo molto più digitale, conclude Savevski. E bisogna farlo in tempi rapidissimi, perché l’impatto di un progetto come COVID-X possa essere visibile da subito.